COMUNICATO STAMPA Salute degli ecosistemi e tutela del paesaggio: dal Convegno di Ingegneria naturalistica l’appello delle Associazioni

COMUNICATO STAMPA

Salute degli ecosistemi e tutela del paesaggio: dal Convegno di Ingegneria naturalistica l’appello delle Associazioni

 Agata Militello, 11 ottobre 2022

Ultimati i lavori del  quarto convegno internazionale di Ingegneria naturalistica Ma.T.E.R. –  Materials and Techniques in Ecological Restoration, dopo l’ampio apprezzamento dei tecnici intervenuti alle sessioni formative, giunge adesso il momento delle riflessioni.

Il Parco dei Nebrodi, organizzatore dell’evento congiuntamente all’Università di Palermo e l’AIPIN, Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica – già da tempo gode di una rete di collaborazioni istituzionali, finalizzate alle gestione eco compatibile dell’area protetta.

L’apertura ha presentato chiaramente l’azione che Domenico Barbuzza, Presidente del Parco dei Nebrodi, intende portare avanti: salvaguardia dell’ambiente, divulgazione della cultura dello sviluppo sostenibile, sostegno alle giovani generazioni.

Perché il Parco ha un importante ruolo di indirizzo e coordinamento che viene unanimamente riconosciuto dalla fitta rete di collaborazioni sviluppatasi negli anni.

I lavori, seguiti sia in presenza che on line, hanno dato voce alla disciplina, che utilizza le piante autoctone per gli interventi antierosivi e di consolidamento, con  svariati i tipi di applicazione.

Lotta all’erosione e ricostruzioni di elementi delle reti ecologiche, e ancora interventi di rinaturalizzazione, anche in abbinamento con altri materiali come paglia, pietrame e i geotessuti.

Filo conduttore la necessità di utilizzare tecniche ecosostenibili, per sostenere i terreni che con l’abbandono delle campagne prima e con i disastri ambientali causati dagli  incendi,  rischiano di perdere l’identità e la vocazione che li caratterizza.

Importante orientare il comparto della vivaistica sulle varietà da utilizzare ma anche la necessità di avvalersi di tecnici che permettano la “naturale” integrazione al paesaggio esistente: ecco quindi la necessità di adottare un codice comportamentale per i professionisti e, in generale, per tutti gli addetti ai lavori.

L’appuntamento scientifico, che ha assunto cadenza quinquennale, è diventato così  un importante  momento di confronto e dibattito sulle  esperienze del settore.

Particolarmente apprezzati anche gli interventi di esperti stranieri, che hanno portato all’attenzione del pubblico problematiche e soluzioni di conservazione e rinaturalizzazione di ambienti costieri e montani: un motivo in più per investire anche nel nostro Paese su questo settore, ancora poco conosciuto, ma di grande tendenza, la cui attualità sta peraltro emergendo anche in questi mesi per la gestione delle risorse del PNRR.

Gli interventi stranieri, tra cui: Paola Sangalli – European Federation of Soil Bioengineering- Jun Yang – Sichuan Qionghai National Wetland Park (Cina), Albert Sorolla – Asociación Española de Ingeniería del Paisaje (AEIP), Florin Florineth – University of Natural Resources Life Sciences, Vienna,  Sandor Nemethy – University of Gothenburg e Ejarque Josep – Destination manager Piano Strategico per la gestione del Sentiero Italia (Dorsale dei Nebrodi) hanno mostrato le nuove tecniche dell’economia circolare:riutilizzare quanto più possibile ciò che la natura offre, dare una seconda vita a quelli che sono considerati scarti.

La presentazione degli interventi di ingegneria naturalistica della Dorsale dei Nebrodi e al Piano strategico per la gestione del Sentiero Italia, unitamente alla presentazione del volume IN.2.0 -Innovazioni in Ingegneria Naturalistica-, a cura di Federico Preti,  Rossana Saracino e Andrea Signorile ha permesso di sviluppare ulteriori considerazioni, che troveranno spazio negli atti del convegno, di prossima pubblicazione.

Nel corso del Convegno sono stati  consegnati i riconoscimenti del Premio intitolato a Giuliano Sauli, padre dell’ingegneria naturalistica italiana: Gioia Gibelli, Giuseppe Gisotti e Gianluigi Pirrera, gli esperti individuati dalla Giuria.

Elaborato inoltre un documento finale a cura dell’A.I.P.I.N. – primi firmatari  Federico Preti, Gioia Gibelli  Gianluigi Pirrera  Flora Vallone  e Giuseppe Doronzo- di appello ai decisori internazionali, sull’esigenza di comunicare al nuovo governo, l’urgenza  di occuparsi del rischio idrogeologico, della salute degli ecosistemi e, più in generale, del paesaggio italiano. Emerge con chiarezza lo stretto legame tra ambiente, società ed economia: ecco perché è importante programmare in tempo e con le giuste professionalità le azioni, con gli approcci multidisciplinare discussi durante i 2 giorni dedicati al convegno

Una occasione di confronto  con i migliori professionisti, che ringrazio per aver accolto l’invito al confronto nel territorio del Parco dei Nebrodi, per affrontare  le problematiche connesse alla difesa del suolo, agli interventi di rinaturalizzazione e conservazione degli habitat, grazie alle tecniche di ingegneria naturalistica commenta il Presidente del Parco Domenico Barbuzza.

A cura di Sara La Rosa, Parco dei Nebrodi

APPELLO Rischio Idrogeologico: i governi non hanno fatto abbastanza 

APPELLO

Rischio Idrogeologico: i governi non hanno fatto abbastanza

Al termine del Convegno Internazionale MATER (organizzato con Parco dei Nebrodi ed Università degli studi di Palermo durato 2 giorni), in cui ricercatori e professionisti che si occupano di conservazione del territorio da discipline (geologia, pedologia, ingegneria, architettura del paesaggio, botanica, scienze agronomiche e forestali) e ruoli diversi, si sono confrontati sulle pesanti criticità che questo secolo deve affrontare, gli intervenuti hanno concordato sull’esigenza di comunicare al nuovo governo, l’urgenza irrimandabile di occuparsi del rischio idrogeologico, della salute degli ecosistemi e, dunque, del paesaggio italiano.

Sentiamo quindi il dovere, interpretando il pensiero dei tanti soci delle Associazioni Tecniche dell’Ambiente partecipanti (in particolare della Past President SIEP Iale Gioia Gibelli, della Presidente EFIB Paola Sangalli e dei tre vincitori del Premio Internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli”) di lanciare questo Appello, per il superamento di un approccio insufficiente e non più al passo con i tempi e i dettami normativi.

Il processo di degrado del territorio italiano è in atto da decenni e riguarda il dissesto idrogeologico, lo spreco di suolo, il degrado dei suoli e delle acque, la perdita di biodiversità e di paesaggi di qualità, la minaccia continua alla sicurezza delle persone e alla salute degli ecosistemi.

Nessun governo, finora, ha preso sul serio i temi della sicurezza ambientale e la situazione continua, infatti, a peggiorare. Alcuni esempi.

  • Il 93% dei comuni italiani presenta aree a rischio idrogeologico, aspetto che è destinato a peggiorare con i Cambiamenti Climatici (CC),
  • le spese per rimediare i danni prodotti da frane, alluvioni, dissesti, sono almeno 3 volte tanto le spese per realizzare interventi sapienti di adattamento ai CC, volti a ridurre le vulnerabilità in essere, di origine prevalentemente antropiche,
  • la perdita di sostanza organica dei suoli, sia per effetto dell’erosione che a causa dell’agricoltura intensiva, penalizza fortemente la capacità dei suoli stessi di catturare carbonio, infiltrare l’acqua, ecc.
  • L’impermeabilizzazione incontrollata di suolo, senza una adeguata gestione delle acque meteoriche e del reticolo idrografico, genera problemi ingenti sia per quanto riguarda le alluvioni urbane, sia per la qualità delle acque superficiali e sotterranee, e sottrae Servizi Ecosistemici fondamentali alla riduzione della vulnerabilità dei
  • Il “13° Global Risk Report” del World Economic Forum di Davos del 2018, riportava peraltro, nella lista delle maggiori minacce per gli investimenti, tra le prime 5: gli eventi meteorici estremi (la cui pericolosità cresce con la vulnerabilità dei territori), i disastri naturali, il fallimento delle politiche per la mitigazione e l’adattamento ai CC, la crisi dell’acqua. Subito dopo, la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi, i disastri ambientali prodotti dall’uomo stesso. Tutti aspetti di cui il territorio italiano è indubbiamente “ricco”.

E’ ormai innegabile lo stretto rapporto tra ambiente, società ed economia ed è altrettanto evidente che continuare a “dimenticare” le vulnerabilità territoriali, porterà sempre più frequentemente al collasso strutture naturali degradate e strutture artificiali inadeguate, incidendo in modo significativo sull’economia. Non solo per l’aumento esponenziale dei costi di “riparazione”, ma anche come deterrente per investimenti e come ostacolo per lo sviluppo di economie varie, tra cui quelle che possono essere sostenute da paesaggi sani.

Il territorio ci chiede di intervenire urgentemente e sapientemente, con azioni con e non contro la natura, incardinate in programmi di breve, medio e lungo periodo. Azioni non casuali, ma pensate e sviluppate per dare risposte efficaci alla grande varietà di situazioni che caratterizza il tutto territorio italiano.

Dunque ci sentiamo in dovere di chiedere ai governi nazionale e regionali, di prendere quella decisione che non è mai stata presa finora

salvare il territorio e con esso i paesaggi e le risorse che sono alla base di ogni economia e civiltà”.

Se la decisione, come auspicato, verrà presa, AIPIN che è parte del CATAP (una rete di associazioni tecnico scientifiche per l’ambiente e il paesaggio), è disposta a mettersi in gioco, con le competenze multidisciplinari, scientifiche, tecniche, le esperienze trentennali sulla riparazione adattativa e cura del territorio, e le idee maturate attraverso i numerosi confronti e la conoscenza profonda della molteplicità degli aspetti che caratterizzano le vulnerabilità dei sistemi territoriali.

La complessità richiede approcci multidisciplinari per capire e trovare soluzioni efficaci, durevoli nel tempo perché autorigeneranti. Dunque è necessario un cambio di passo, che veda gli specialismi come approfondimenti indispensabili all’interno di un pensiero complessivo. Diversamente, continueremo a vedere muri di difesa che crollano, paesi spazzati dal fango, raccolti inesistenti per la mancanza d’acqua, piante sbagliate che bloccano i ponti, spese folli per difendere edifici che non avrebbero mai dovuto essere costruiti.

E’ dunque urgente un percorso formativo che riporti i tecnici italiani ai vertici della qualità progettuale perché le risorse economiche disponibili vengano investite e non spese, nella piena consapevolezza dei rischi e delle possibili soluzioni e alternative. Ad esempio, un programma attento di manutenzione del territorio, basato sulla cura ordinaria, oltre a prevenire danni ingenti può ridurre fino all’80% i costi complessivi di gestione e riparazione.

Le risorse naturali sono un capitale su cui si sostiene tutta l’economia. Un esempio è il suolo che sostiene qualsiasi attività nonché una gran parte dei Servizi Ecosistemici indispensabili alla nostra vita, il cui processo inarrestabile di consumo è nato con una riforma fiscale (l’introduzione dell’ICI a compensazione della cessazione dei trasferimenti di fondi dallo Stato centrale per la gestione dei servizi comunali) che ha allargato al pubblico l’interesse privato di costruire: non può esistere il risparmio di risorse non rinnovabili, e dunque un percorso nazionale verso l’impoverimento, se la fiscalità continua a premiarne lo sfruttamento. È urgente un graduale passaggio ad una fiscalità che premi significativamente le attività volte alla conservazione delle risorse non rinnovabili, al riuso, alla rigenerazione di risorse, e che penalizzi significativamente il consumo di risorse non rinnovabili. Un primo passo, semplice, per esempio, l’introduzione dell’IVA agevolata sul materiale vegetale e la e la costruzione di spazi verdi (oggi è pari al 22%) e l’aumento significativo dell’IVA per le costruzioni che consumano risorse.

Il percorso più rapido ed efficace è quello di “formare facendo”, utile per tutti, attori pubblici e privati. Si evidenzia le necessità di introdurre come prassi per i progetti PNRR, un “accompagnamento esperto” multidisciplinare da parte di tecnici di accertate competenze, con il triplice obiettivo di migliorare la qualità dei progetti, formare facendo tecnici pubblici e privati, aprire il percorso che porterà a delineare una PA davvero innovativa e sburocratizzata, in quanto focalizzata a orientare e verificare le qualità e gli obiettivi raggiunti, perché ne ha le competenze, anziché controllare l’andamento di procedure tortuose, totalmente inefficaci nei confronti della risoluzione dei problemi e della necessità di sperimentare per innovare. La riduzione vera del rischio idrogeologico si può ottenere solo con azioni coraggiose che prevedono la delocalizzazione di edifici e infrastrutture che non avrebbero mai dovuto essere costruite.  Ciò permetterebbe, ad esempio, di “ridare spazio a fiumi” e quindi all’acqua, che tornerebbe amica anziché temibile minaccia, alla funzione fitodepurante della vegetazione ripariale e golenale e alla ricarica delle falde, unico grande magazzino d’acqua che può supplire allo scioglimento dei ghiacciai. Pertanto si propone di predisporre da subito un Piano Nazionale di demolizione, volto a definire le priorità rispetto al rischio, da attuare nel 2026 con i fondi che resteranno inutilizzati dal PNRR: se il piano sarà pronto, compresi gli accordi con chi vive quotidianamente la minaccia dell’alluvione e/o della frana, la realizzazione potrà essere rapidissima.

Questa misura avrà un ritorno economico indiretto in termini di risparmio sulle gestioni future, di sicurezza dei territori, delle persone e degli approvvigionamenti, della conservazione dell’acqua e dei suoli, nonché sull’adattamento ai CC.

Tutto ciò, se perseguito attraverso il modello dell’Accompagnamento esperto, potrà dare frutti importanti sia nella formazione che nell’occupazione giovanile, con la potenzialità di costruire una nuova generazione di “tecnici per il territorio”, indispensabile in un territorio così diverso e fragile come quello italiano. Territorio che deve smettere di disfacersi, al fine di tornare attrattore di investimenti sicuri.

AIPIN, pronta a rimboccarsi le maniche, attende una risposta.

Firenze, 6 ottobre ’22

Prof. Ing. Federico Preti, Arch. Gioia Gibelli, Biol. Paola Sangalli, Geol. Giuseppe Doronzo, Ing. Gianluigi Pirrera, Arch. Flora Vallone

 

Download per divulgazione:  Appello AIPIN AI GOVERNI Rischio Idrogeologico i governi non hanno fatto abbastanza Definitivo Ottobre 2022

Rassegna stampa 4° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA 23-24 settembre 2022

Materiali e Tecniche per il Recupero degli Ecosistemi
Parco dei Nebrodi – 23 e 24 settembre 2022

RASSEGNA STAMPA:

  1. Sant’Agata Militello: oggi e domani la quarta edizione del convegno internazionale di ingegneria naturalistica https://www.amnotizie.it/2022/09/23/santagata-militello-oggi-e-domani-la-quarta-edizione-del-convegno-internazionale-di-ingegneria-naturalistica/
  2. Preti: le tecniche di costruzione vanno ispirate alla natura https://messina.gds.it/video/cronaca/2022/09/23/preti-le-tecniche-di-costruzione-vanno-ispirate-alla-natura
  3. Così ingegneri naturalistici, ambientalisti e ricercatori rilanceranno il Parco dei Nebrodi: https://messina.gds.it/foto/societa/2022/09/23/cosi-ingegneri-naturalistici-ambientalisti-e-ricercatori-rilanceranno-il-parco-dei-nebrodi
  4. Sant’Agata Militello. Al via il quarto convegno internazionale di Ingegneria naturalistica Ma.T.E.R.:  https://www.facebook.com/watch/?v=887311595636673&extid

 

Avviso di selezione Dottorato nazionale in Scientific,Technological and Social Methods Enabling Circular Economy – Università degli Studi di Padova

Dottorato nazionale in Scientific,Technological and Social Methods Enabling Circular Economy

L’Università di Padova ha attivato dottorato nazionale in Scientific, Technological and Social Methods Enabling Circular Economy, un corso di dottorato a carattere fortemente multidisciplinare che si propone di formare giovani e qualificate/i ricercatrici e ricercatori con competenze ed abilità, sia di natura tecnico-scientifica che di natura socio-economica, gestionale e giuridica che siano in grado di offrire soluzioni innovative ed efficaci per favorire la transizione dal modello di economia produttiva di tipo lineare al modello di economia circolare.
Per coprire tutte le componenti della catena del valore (value chain) dell’economia circolare, il percorso di dottorato si sviluppa su tre curricula, che contemplano tutti gli aspetti tematici, quindi di natura trans- e multidisciplinare che sottendono il modello circolare:

  • Il primo curriculumCircular Anthropogenic Environment and Society, è focalizzato su tematiche di natura economica, gestionale, statistica, psico-sociale, giuridico-normativa, ma contempla anche aspetti di pianificazione e gestione urbana e del territorio, incluse le risorse idriche, e delle attività correlate (es. turismo e utilizzo del suolo).
  • Il secondo curriculum, Technical Materials for Circularity, è di natura tecnico-scientifica ed ingegneristica, e si focalizza, dal punto di vista tecnico, sulla chiusura del ciclo di vita di materiali e prodotti di origine antropogenica.
  • Il terzo curriculumCircular Biomaterials and Biorefinery, ha come focus principale biomateriali, biomasse e il settore agro-alimentare.

Scadenza 4 agosto 2022, ore 13.00

INFO: https://www.unipd.it/dottorato/scientific-technological-social-methods-enabling-circular-economy

Premio “Giuliano Sauli” Edizione 2022 (24 settembre 2022): vincitori Gioia Gibelli, Giuseppe Gisotti e Gianluigi Pirrera

vincitori dell’edizione 2022 del Premio internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli”: Maddalena Gioia Gibelli, Giuseppe Gisotti e Gianluigi Pirrera.

Con la riunione  della Giuria del Premio Internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli”  cui il Parco dei Nebrodi e l’A.I.P.IN., con il patrocinio dell’Orto botanico di Palermo, hanno voluto intestare l’omonimo Premio, giunto alla terza edizione, sono stati designati  i tre candidati ritenuti  tra i più rappresentativi esperti internazionali nel settore della ingegneria naturalistica. Si tratta di tre  professionisti che, nel corso delle rispettive attività, hanno fornito un significativo contributo  agli studi del settore dell’ingegneria naturalistica a livello mondiale.

Si tratta di:

 

  • MADDALENA GIOIA GIBELLI Architetto del paesaggio, esperta in analisi territoriali e ambientali, valutazione ambientale strategica e d’impatto, riqualificazione paesistico-ambientale. Consulente di numerose Amministrazioni pubbliche per l’elaborazione di numerosi Piani Provinciali e Regionali. Responsabile Scientifico del Gruppo dei Contratti di fiume del sottobacino Lambro-Olona e consulente per i progetti strategici dei sottobacini dei torrenti Seveso e Lura.

Docente presso le Università di Genova, Urbino e Politecnico di Milano, è membro attivo di Associazioni scientifiche e Professionali quali la Soc. italiana di Ecologia del Paesaggio (di cui è stata Presidente) e l’Ass. Analisti Ambientali. Dal 2007 è consulente della Regione Lombardia per varie attività legate agli aspetti del paesaggio e dell’ambiente. Nel 2010, ha coordinato il Gruppo di lavoro “Ambiente, Paesaggio e Infrastrutture” per ISPRA per la redazione delle linee guida sull’inserimento paesistico-ambientale. Membro del comitato di redazione della rivista ACER. Relatore a numerosi convegni e seminari sull’ambiente e paesaggio in Italia e all’estero e autrice di oltre 100 pubblicazioni su analisi, valutazione, pianificazione e progettazione del Paesaggio.

  • GIUSEPPE GISOTTI

Geologo e dott. Forestale , già Dirigente del Servizio Geologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Fondatore e attuale Presidente onorario della SIGEA-APS (Società Italiana Geologia Ambientale), Direttore Responsabile della rivista scientifica “Geologia dell’Ambiente“, insignito nell’anno 2020 dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del titolo di “Commendatore della Repubblica” per meriti nel campo della Geologia Ambientale, docente in numerosi corsi e autore di numerosi testi e pubblicazioni nel settore della Geologia Ambientale e del recupero ambientale.

  • GIANLUIGI PIRRERA

Ingegnere Idraulico e Sanitario-Ambientale, Socio Esperto AIPIN, Vice Presidente AIPIN dal 2013, Consigliere SIEP IALE dal 2017. Delegato AIPIN per Catap ed Efib. Lavora dal 1983 con approccio olistico nei settori: restauro ambientale, ingegneria naturalistica, idraulico, bonifiche, fitodepurazione e paesaggio. Componente Speciale Commissione Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio della Sicilia dal 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: ECOMED EFIB Award European Soil and Water Bioengineering (2018 Madrid) per i tecnosuoli e la desertificazione, Agritecture & Landscape Award EXPO Milano nel 2015 per “Danisinni: Agritecture & Culture” (pubblicato alla Biennale del Paesaggio di Barcellona) organizzato da CNA (Consiglio Nazionale degli Architetti) con la collaborazione della Rivista Topscape Paysage; n. 2 Premi P.A.N. (Paesaggio, Architettura, Natura) “Ardito Desio” nel 2010 e nel 2014; n.2 Premi “La Città per il Verde” a cura de il Verde Editori ale nel 2012 e nel 2008. Autore di 6 libri di Ingegneria Naturalistica Infrastrutture Verdi, Biotecnica e Aree Umide. Docente in numerosi corsi e seminari di ingegneria naturalistica e riqualificazione paesaggistica. Ha gestito diversi progetti europei tra cui 2 LIFE e per l’Ingegneria Naturalistica e la Depurazione Naturale è stato consulente ONU a Cipro Nord e per organizzazioni internazionali di Paesaggio in Brasile, Messico e Spagna.

Cerimonia di premiazione svoltasi il 24 Settembre 2022 a Sant’Agata di Militello (Sicilia)

Nona Edizione del Premio ‘Afan De Rivera’ alla migliore Tesi di laurea sulla bonifica idraulica e la difesa del suolo – Scad. 31 maggio 2022

Nona Edizione del Premio ‘Afan De Rivera’ alla migliore Tesi di laurea sulla bonifica idraulica e la difesa del suolo

CESBIM, ANBI e Gruppo 183, con il patrocinio dell’Autorità di Bacino Nazionale dei fiumi Liri – Garigliano e Volturno, e con la partecipazione della famiglia del colonnello ing. don Carlo Afàn de Rivera dei marchesi de Villanueva, Direttore Generale del regio istituto Ponti, Strade, Foreste, Acque e Cacce reali del Regno delle Due Sicilie, indicono la nona edizione del Concorso “Premio ‘Afan De Rivera’ alla migliore Tesi di laurea sulla bonifica idraulica e la difesa del suolo”.
Il Concorso, dedicato a uno dei precursori illuminati della moderna ingegneria idraulica, intende premiare le tesi di laurea sui temi della bonifica idraulica e della difesa del suolo (recupero, manutenzione e gestione), redatte in lingua italiana o inglese e presentate presso una delle Università statali italiane presenti sul territorio nazionale.

I premi saranno assegnati da una giuria di esperti che valuterà le tesi di laurea sulla base dell’attualità dei temi indagati, del rigore metodologico, del contenuto innovativo del lavoro

Scadenza: ore 18 del giorno 31 maggio 202

Bando: CESBIM_AfanDeRivera_bando-IXedizione

 

L’ultima edizione ha visto come vincitore per la categoria C, relativa alle tematiche di nostra maggiore pertinenza e competenza, il Dott. Emanuele Giachi, nostro socio, con l’elaborato dal titolo “Analisi della stabilità e della qualità del Borro della Suganella a San Casciano in Val di Pesa, per la sistemazione con tecniche di Ingegneria Naturalistica“, relatore il Presidente Prof. Federico Preti.

Designati i vincitori del Premio Internazionale Giuliano Sauli 2021. Si tratta di Albert Sorolla Edo, Riccardo Santolini e Cesare Crocetti

Designati i vincitori della seconda edizione del Premio Internazionale Giuliano Sauli. Si tratta di Albert Sorolla Edo, Riccardo Santolini e Cesare Crocetti.

Con la riunione  della Giuria del Premio Internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli”  cui il Parco dei Nebrodi e l’A.I.P.IN., con il patrocinio dell’Orto botanico di Palermo, hanno voluto intestare l’omonimo Premio, giunto alla seconda edizione, sono stati designati  i tre candidati ritenuti  tra i più rappresentativi esperti internazionali nel settore della ingegneria naturalistica. Si tratta di una terna di  professionisti che, nel corso delle rispettive attività, hanno fornito un significativo contributo  agli studi del settore dell’ingegneria naturalistica a livello mondiale.

Si tratta di:

1)  Albert Sorolla Edo: Biologo, Presidente della Asociación Española de Ingeniería del Paisaje e Vice-presidente di ESWEG –European Soil & Water Erosion Group nonché  Direttore tecnico di  Naturalea.  Autore di numerosi  progetti di rinaturazione di corsi d’acqua e lavori di ingegneria naturalistica in ambito fluviale e di versante e docente in vari corsi e seminari di ingegneria naturalistica in Spagna e America Latina.

2)  Riccardo Santolini: Biologo, Professore a contratto di Ecologia presso le Università di Urbino, Bologna e Siena; Ricercatore universitario presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Urbino; Consulente di Enti Pubblici (tra cui il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali),  Presidente della Società Italiana di Ecologia del Paesaggio (Siep-Iale) fino al 2015; Presidente Sezione Emilia-Romagna dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica dal 1995 e autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche prevalentemente nel settore delle  Reti ecologiche, dei Servizi Ecosistemici e dell’Ecologia del Paesaggio

3)  Cesare Crocetti: Ingegnere per l’Ambiente e Territorio; Responsabile tecnico del settore dell’ingegneria naturalistica nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; e Accompagnatore di Media Montagna (Collegio Guide Alpine Regione Abruzzo); Docente in numerosi corsi di formazione e cantieri di ingegneria naturalistica; Collaboratore con l’UNIFI a progetti sull’impiego dell’ingegneria naturalistica in Colombia e Burundi; Docente in seminari universitari e Professore a contratto di “Progettazione Ambientale e Ingegneria Naturalistica” (Università Roma La Sapienza e UNITUS Viterbo); Socio Esperto AIPIN; Autore di  pubblicazioni nel settore.

La Giuria inoltre,  con voto unanime ha stabilito di  assegnare un premio speciale alla memoria del Prof.  Salvatore Puglisi, già Professore ordinario di Sistemazioni idraulico-forestali dal 1975 al 2002 nelle Università di Bari e della Tuscia,  Presidente del Gruppo di lavoro FAO Commissione europea delle foreste per la “Sistemazione dei bacini montani nonché vice Direttore generale del Personale tecnico superiore (Ufficiali) del Corpo Forestale dello Stato,  orgoglioso delle sue origini siciliane La cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 25 novembre, nell’ambito dei lavori del Congresso Nazionale della Società Italiana Ecologia e Paesaggio “I Paesaggi Italiani verso il 2030: identità, cura e prospettive”, in programma a Palermo presso l’Orto Botanico. 

Comunicato stampa a cura del Parco dei Nebrodi

Contratto di Fiume Casentino H2O: LA PASSEGGIATA PROGETTANTE PER UNA GESTIONE PARTECIPATA DEL FIUME 3 maggio 2021

Nella cornice del Contratto di Fiume Casentino H2O, percorso partecipativo per la gestione condivisa del primo tratto dell’Arno, Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, Parco delle Foreste Casentinesi, Università di Firenze “in campo” per trovare insieme le soluzioni più adatte per la manutenzione, l’uso e la conservazione ecologica dei corsi d’acqua. Dopo il confronto teorico nei tavoli tematici, si è svolto il laboratorio en plein air sugli affluenti dell’Arno per cominciare a definire le buone pratiche per la gestione del reticolo. Un’occasione unica anche per studenti universitari catapultati dalla DAD alla didattica attiva.

Il Contratto di fiume Casentino H2O getta il primo importante “ponte” tra due esigenze apparentemente contrastanti.

Quella del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno che ha l’obiettivo di mitigare il rischio idraulico su un territorio complesso e delicato.

Quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna,  la cui missione è conservare e migliorare, come in un laboratorio a cielo aperto,  il ricco habitat fluviale presente all’interno della “perla verde” della vallata.

Due mondi che, attraverso il percorso partecipativo  in cui sono coinvolti anche comuni, provincia di Arezzo e autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, si stanno avvicinando.

Strumento efficace per favorire il dialogo la  “prima passeggiata progettante” che ha portato lo staff del Consorzio di Bonifica e l’equipe tecnica del Parco a confrontarsi direttamente sul campo, partendo da situazioni reali e concrete.

Con loro il professor Federico Preti, Presidente di AIPIN (Associazione Nazionale Per l’Ingegneria Naturalistica) e  docente di Sistemazioni idraulico-forestali   Facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, che ha utilizzato l’iniziativa per una esperienza di didattica attiva.

Oggetto del confronto la manutenzione dei corsi d’acqua e la gestione della vegetazione, ma anche la necessità di ragionare insieme dell’economia green che ruota attorno ai fiumi, di affrontare il tema degli attraversamenti artificiali, di riflettere sulla biodiversità e sugli ecosistemi presenti nei torrenti e nei fiumi che scorrono dentro il perimetro del Parco nazionale.

“La passeggiata progettante ha consentito un confronto diretto tra il Consorzio di Bonifica e il Parco delle Foreste Casentinesi, partendo da situazioni concrete”, spiega la Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani -. E aggiunge: “Abbiamo verificato l’opportunità e l’importanza di avviare una fondamentale sinergia per sviluppare interventi sempre più precisi e puntuali volti a coniugare sempre meglio sicurezza idraulica e tutela ambientale. Il fine ultimo è di condividere buone pratiche per una gestione del reticolo rispettosa di un habitat unico e delle attività umane che su di esso insistono”.

“La necessità del Parco è di far comprendere a tutti gli interlocutori che gestiscono il territorio qual è il ruolo dell’ecosistema che è chiamato a proteggere”, spiega il dottor Andrea Gennai, Responsabile del Servizio Pianificazione e Gestione delle Risorse del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. “Quali sono i diversi interessi che insistono su quest’area, che non sono solo quelli della conservazione della biodiversità, ma anche dell’economia verde legata al reticolo dei fiumi che scorrono dentro e fuori Parco. Ci sono giovani laureati che hanno inventato attività di allevamento dei pesci; gente che vive del lavoro turistico sviluppatosi intorno a questo reticolo bellissimo; enti, a cominciare dal Consorzio, con cui condividere questi valori per trovare la  necessaria sintesi nelle decisioni da assumere dal punto di vista gestionale per ottenere il miglior risultato possibile. Il parco è la parte più protetta del territorio regionale ma anche al suo interno ci sono zone più o meno antropizzate. Bisogna trovare le indicazioni gestionali più adatte alle varie realtà, tenendo conto delle  esigenze di tutti, esigenze che possono  anche variare nel tempo. Di qui l’importanza di fare tutti insieme uno sforzo professionale e culturale che può essere poi calato anche su altre zone”.

La passeggiata progettante è una delle tappe del percorso partecipativo che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Casentino H2O sul primo tratto dell’Arno, a partire dalla sorgente: il primo anche dei contratti di fiume destinati a nascere nella cornice del Patto per l’Arno, il maxi contratto di fiume, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Settentrionale in collaborazione con i Consorzi di bonifica interessati, ANBI e ANCI Toscana.

Coinvolti nel percorso  anche gli studenti universitari, proiettati dalla DAD al laboratorio a cielo aperto: “Una sperimentazione importante – ha commentato il professor Federico Preti di UniFI –  per consentire loro  di conoscere alcuni punti del territorio strategici per la corretta gestione e la riqualificazione dei corsi d’acqua”.

Scarica l’articolo in pdf: Download 05 04 Passeggiata progettante

Guarda il Servizio di Arezzo TV

Invio Comunicato al Presidente del Consiglio Draghi e ai Ministri incaricati – TRANSIZIONE ECOLOGICA: IL RUOLO IMPRESCINDIBILE DEL PAESAGGIO E DEL CAPITALE NATURALE

Il CATAP ha formalizzato un messaggio di augurio al nuovo Governo della Repubblica che puntualizzi gli obiettivi del Coordinamento e delle Nature based Solutions che includono l’Ingegneria Naturalistica e la Rinaturalizzazione.

Questo è stato indirizzato in particolare alla Segreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai  Dipartimenti “Coordinamento amministrativo”,  “Coordinamento delle politiche europee” , “Rapporti con il Parlamento”.

Download Comunicato CATAP 210211