Dottorato nazionale in Scientific,Technological and Social Methods Enabling Circular Economy
L’Università di Padova ha attivato dottorato nazionale in Scientific, Technological and Social Methods Enabling Circular Economy, un corso di dottorato a carattere fortemente multidisciplinare che si propone di formare giovani e qualificate/i ricercatrici e ricercatori con competenze ed abilità, sia di natura tecnico-scientifica che di natura socio-economica, gestionale e giuridica che siano in grado di offrire soluzioni innovative ed efficaci per favorire la transizione dal modello di economia produttiva di tipo lineare al modello di economia circolare.
Per coprire tutte le componenti della catena del valore (value chain) dell’economia circolare, il percorso di dottorato si sviluppa su tre curricula, che contemplano tutti gli aspetti tematici, quindi di natura trans- e multidisciplinare che sottendono il modello circolare:
Il primo curriculum, Circular Anthropogenic Environment and Society, è focalizzato su tematiche di natura economica, gestionale, statistica, psico-sociale, giuridico-normativa, ma contempla anche aspetti di pianificazione e gestione urbana e del territorio, incluse le risorse idriche, e delle attività correlate (es. turismo e utilizzo del suolo).
Il secondo curriculum, Technical Materials for Circularity, è di natura tecnico-scientifica ed ingegneristica, e si focalizza, dal punto di vista tecnico, sulla chiusura del ciclo di vita di materiali e prodotti di origine antropogenica.
Il terzo curriculum, Circular Biomaterials and Biorefinery, ha come focus principale biomateriali, biomasse e il settore agro-alimentare.
vincitori dell’edizione 2022 del Premio internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli”: Maddalena Gioia Gibelli, Giuseppe Gisotti e Gianluigi Pirrera.
Con la riunione della Giuria del Premio Internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli” cui il Parco dei Nebrodi e l’A.I.P.IN., con il patrocinio dell’Orto botanico di Palermo, hanno voluto intestare l’omonimo Premio, giunto alla terza edizione, sono stati designati i tre candidati ritenuti tra i più rappresentativi esperti internazionali nel settore della ingegneria naturalistica. Si tratta di tre professionisti che, nel corso delle rispettive attività, hanno fornito un significativo contributo agli studi del settore dell’ingegneria naturalistica a livello mondiale.
Si tratta di:
MADDALENA GIOIA GIBELLI Architetto del paesaggio, esperta in analisi territoriali e ambientali, valutazione ambientale strategica e d’impatto, riqualificazione paesistico-ambientale. Consulente di numerose Amministrazioni pubbliche per l’elaborazione di numerosi Piani Provinciali e Regionali. Responsabile Scientifico del Gruppo dei Contratti di fiume del sottobacino Lambro-Olona e consulente per i progetti strategici dei sottobacini dei torrenti Seveso e Lura.
Docente presso le Università di Genova, Urbino e Politecnico di Milano, è membro attivo di Associazioni scientifiche e Professionali quali la Soc. italiana di Ecologia del Paesaggio (di cui è stata Presidente) e l’Ass. Analisti Ambientali. Dal 2007 è consulente della Regione Lombardia per varie attività legate agli aspetti del paesaggio e dell’ambiente. Nel 2010, ha coordinato il Gruppo di lavoro “Ambiente, Paesaggio e Infrastrutture” per ISPRA per la redazione delle linee guida sull’inserimento paesistico-ambientale. Membro del comitato di redazione della rivista ACER. Relatore a numerosi convegni e seminari sull’ambiente e paesaggio in Italia e all’estero e autrice di oltre 100 pubblicazioni su analisi, valutazione, pianificazione e progettazione del Paesaggio.
GIUSEPPE GISOTTI
Geologo e dott. Forestale , già Dirigente del Servizio Geologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Fondatore e attuale Presidente onorario della SIGEA-APS (Società Italiana Geologia Ambientale), Direttore Responsabile della rivista scientifica “Geologia dell’Ambiente“, insignito nell’anno 2020 dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del titolo di “Commendatore della Repubblica” per meriti nel campo della Geologia Ambientale, docente in numerosi corsi e autore di numerosi testi e pubblicazioni nel settore della Geologia Ambientale e del recupero ambientale.
GIANLUIGI PIRRERA
Ingegnere Idraulico e Sanitario-Ambientale, Socio Esperto AIPIN, Vice Presidente AIPIN dal 2013, Consigliere SIEP IALE dal 2017. Delegato AIPIN per Catap ed Efib. Lavora dal 1983 con approccio olistico nei settori: restauro ambientale, ingegneria naturalistica, idraulico, bonifiche, fitodepurazione e paesaggio. Componente Speciale Commissione Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio della Sicilia dal 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: ECOMED EFIB Award European Soil and Water Bioengineering (2018 Madrid) per i tecnosuoli e la desertificazione, Agritecture & Landscape AwardEXPO Milano nel 2015 per “Danisinni: Agritecture & Culture” (pubblicato alla Biennale del Paesaggio di Barcellona) organizzato da CNA (Consiglio Nazionale degli Architetti) con la collaborazione della Rivista Topscape Paysage; n. 2 Premi P.A.N. (Paesaggio, Architettura, Natura) “Ardito Desio” nel 2010 e nel 2014; n.2 Premi “La Città per il Verde” a cura de il Verde Editori ale nel 2012 e nel 2008. Autore di 6 libri di Ingegneria Naturalistica Infrastrutture Verdi, Biotecnica e Aree Umide. Docente in numerosi corsi e seminari di ingegneria naturalistica e riqualificazione paesaggistica. Ha gestito diversi progetti europei tra cui 2 LIFE e per l’Ingegneria Naturalistica e la Depurazione Naturale è stato consulente ONU a Cipro Nord e per organizzazioni internazionali di Paesaggio in Brasile, Messico e Spagna.
Cerimonia di premiazione svoltasi il 24 Settembre 2022 a Sant’Agata di Militello (Sicilia)
Nona Edizione del Premio ‘Afan De Rivera’ alla migliore Tesi di laurea sulla bonifica idraulica e la difesa del suolo
CESBIM, ANBI e Gruppo 183, con il patrocinio dell’Autorità di Bacino Nazionale dei fiumi Liri – Garigliano eVolturno, e con la partecipazione della famiglia del colonnello ing. don Carlo Afàn de Rivera dei marchesi deVillanueva, Direttore Generale del regio istituto Ponti, Strade, Foreste, Acque e Cacce reali del Regno delleDue Sicilie, indicono la nona edizione del Concorso “Premio ‘Afan De Rivera’ alla migliore Tesi di laurea sullabonifica idraulica e la difesa del suolo”. Il Concorso, dedicato a uno dei precursori illuminati della moderna ingegneria idraulica, intende premiare letesi di laurea sui temi della bonifica idraulica e della difesa del suolo (recupero, manutenzione e gestione),redatte in lingua italiana o inglese e presentate presso una delle Università statali italiane presenti sulterritorio nazionale. I premi saranno assegnati da una giuria di esperti che valuterà le tesi di laurea sulla base dell’attualità deitemi indagati, del rigore metodologico, del contenuto innovativo del lavoro
L’ultima edizione ha visto come vincitore per la categoria C, relativa alle tematiche di nostra maggiore pertinenza e competenza, il Dott. Emanuele Giachi, nostro socio, con l’elaborato dal titolo “Analisi della stabilità e della qualità del Borro della Suganella a San Casciano in Val di Pesa, per la sistemazione con tecniche di Ingegneria Naturalistica“, relatore il Presidente Prof. Federico Preti.
Designati i vincitori della seconda edizione del Premio Internazionale Giuliano Sauli. Si tratta di Albert Sorolla Edo, Riccardo Santolini e Cesare Crocetti.
Con la riunione della Giuria del Premio Internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli” cui il Parco dei Nebrodi e l’A.I.P.IN., con il patrocinio dell’Orto botanico di Palermo, hanno voluto intestare l’omonimo Premio, giunto alla seconda edizione, sono stati designati i tre candidati ritenuti tra i più rappresentativi esperti internazionali nel settore della ingegneria naturalistica. Si tratta di una terna di professionisti che, nel corso delle rispettive attività, hanno fornito un significativo contributo agli studi del settore dell’ingegneria naturalistica a livello mondiale.
Si tratta di:
1) Albert Sorolla Edo: Biologo, Presidente della Asociación Española de Ingeniería del Paisaje e Vice-presidente di ESWEG –European Soil & Water Erosion Group nonché Direttore tecnico di Naturalea. Autore di numerosi progetti di rinaturazione di corsi d’acqua e lavori di ingegneria naturalistica in ambito fluviale e di versante e docente in vari corsi e seminari di ingegneria naturalistica in Spagna e America Latina.
2) Riccardo Santolini: Biologo, Professore a contratto di Ecologia presso le Università di Urbino, Bologna e Siena; Ricercatore universitario presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Urbino; Consulente di Enti Pubblici (tra cui il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali), Presidente della Società Italiana di Ecologia del Paesaggio (Siep-Iale) fino al 2015; Presidente Sezione Emilia-Romagna dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica dal 1995 e autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche prevalentemente nel settore delle Reti ecologiche, dei Servizi Ecosistemici e dell’Ecologia del Paesaggio
3) Cesare Crocetti: Ingegnere per l’Ambiente e Territorio; Responsabile tecnico del settore dell’ingegneria naturalistica nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; e Accompagnatore di Media Montagna (Collegio Guide Alpine Regione Abruzzo); Docente in numerosi corsi di formazione e cantieri di ingegneria naturalistica; Collaboratore con l’UNIFI a progetti sull’impiego dell’ingegneria naturalistica in Colombia e Burundi; Docente in seminari universitari e Professore a contratto di “Progettazione Ambientale e Ingegneria Naturalistica” (Università Roma La Sapienza e UNITUS Viterbo); Socio Esperto AIPIN; Autore di pubblicazioni nel settore.
La Giuria inoltre, con voto unanime ha stabilito di assegnare un premio speciale alla memoria del Prof. Salvatore Puglisi, già Professore ordinario di Sistemazioni idraulico-forestali dal 1975 al 2002 nelle Università di Bari e della Tuscia, Presidente del Gruppo di lavoro FAO Commissione europea delle foreste per la “Sistemazione dei bacini montani nonché vice Direttore generale del Personale tecnico superiore (Ufficiali) del Corpo Forestale dello Stato, orgoglioso delle sue origini siciliane La cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 25 novembre, nell’ambito dei lavori del Congresso Nazionale della Società Italiana Ecologia e Paesaggio “I Paesaggi Italiani verso il 2030: identità, cura e prospettive”, in programma a Palermo presso l’Orto Botanico.
Il Contratto di fiume Casentino H2O getta il primo importante “ponte” tra due esigenze apparentemente contrastanti.
Quella del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno che ha l’obiettivo di mitigare il rischio idraulico su un territorio complesso e delicato.
Quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, la cui missione è conservare e migliorare, come in un laboratorio a cielo aperto, il ricco habitat fluviale presente all’interno della “perla verde” della vallata.
Due mondi che, attraverso il percorso partecipativo in cui sono coinvolti anche comuni, provincia di Arezzo e autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, si stanno avvicinando.
Strumento efficace per favorire il dialogo la “prima passeggiata progettante” che ha portato lo staff del Consorzio di Bonifica e l’equipe tecnica del Parco a confrontarsi direttamente sul campo, partendo da situazioni reali e concrete.
Con loro il professor Federico Preti, Presidente di AIPIN (Associazione Nazionale Per l’Ingegneria Naturalistica) e docente di Sistemazioni idraulico-forestali Facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, che ha utilizzato l’iniziativa per una esperienza di didattica attiva.
Oggetto del confronto la manutenzione dei corsi d’acqua e la gestione della vegetazione, ma anche la necessità di ragionare insieme dell’economia green che ruota attorno ai fiumi, di affrontare il tema degli attraversamenti artificiali, di riflettere sulla biodiversità e sugli ecosistemi presenti nei torrenti e nei fiumi che scorrono dentro il perimetro del Parco nazionale.
“La passeggiata progettante ha consentito un confronto diretto tra il Consorzio di Bonifica e il Parco delle Foreste Casentinesi, partendo da situazioni concrete”, spiega la Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani -. E aggiunge: “Abbiamo verificato l’opportunità e l’importanza di avviare una fondamentale sinergia per sviluppare interventi sempre più precisi e puntuali volti a coniugare sempre meglio sicurezza idraulica e tutela ambientale. Il fine ultimo è di condividere buone pratiche per una gestione del reticolo rispettosa di un habitat unico e delle attività umane che su di esso insistono”.
“La necessità del Parco è di far comprendere a tutti gli interlocutori che gestiscono il territorio qual è il ruolo dell’ecosistema che è chiamato a proteggere”, spiega il dottor Andrea Gennai, Responsabile del Servizio Pianificazione e Gestione delle Risorse del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. “Quali sono i diversi interessi che insistono su quest’area, che non sono solo quelli della conservazione della biodiversità, ma anche dell’economia verde legata al reticolo dei fiumi che scorrono dentro e fuori Parco. Ci sono giovani laureati che hanno inventato attività di allevamento dei pesci; gente che vive del lavoro turistico sviluppatosi intorno a questo reticolo bellissimo; enti, a cominciare dal Consorzio, con cui condividere questi valori per trovare la necessaria sintesi nelle decisioni da assumere dal punto di vista gestionale per ottenere il miglior risultato possibile. Il parco è la parte più protetta del territorio regionale ma anche al suo interno ci sono zone più o meno antropizzate. Bisogna trovare le indicazioni gestionali più adatte alle varie realtà, tenendo conto delle esigenze di tutti, esigenze che possono anche variare nel tempo. Di qui l’importanza di fare tutti insieme uno sforzo professionale e culturale che può essere poi calato anche su altre zone”.
La passeggiata progettante è una delle tappe del percorso partecipativo che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Casentino H2O sul primo tratto dell’Arno, a partire dalla sorgente: il primo anche dei contratti di fiume destinati a nascere nella cornice del Patto per l’Arno, il maxi contratto di fiume, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Settentrionale in collaborazione con i Consorzi di bonifica interessati, ANBI e ANCI Toscana.
Coinvolti nel percorso anche gli studenti universitari, proiettati dalla DAD al laboratorio a cielo aperto: “Una sperimentazione importante – ha commentato il professor Federico Preti di UniFI – per consentire loro di conoscere alcuni punti del territorio strategici per la corretta gestione e la riqualificazione dei corsi d’acqua”.
Il CATAP ha formalizzato un messaggio di augurio al nuovo Governo della Repubblica che puntualizzi gli obiettivi del Coordinamento e delle Nature based Solutions che includono l’Ingegneria Naturalistica e la Rinaturalizzazione.
Questo è stato indirizzato in particolare alla Segreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai Dipartimenti “Coordinamento amministrativo”, “Coordinamento delle politiche europee” , “Rapporti con il Parlamento”.
Alcune considerazioni che ci riguardano più da vicino. Desideriamo segnalare che il PNRR ha privilegiato interventi indirizzati all’alta velocità, alle infrastrutture e all’efficientamento energetico a scapito di capitoli da dedicare maggiormente alla manutenzione del territorio e al dissesto idrogeologico.
Anche il concetto di forestazione è inteso in senso classico senza la dovuta attenzione alla desertificazione, strettamente legata al Climate Change, per il quale, ad esempio, la Sicilia resta la regione a maggior rischio d’Europa.
Altro rischio sottovalutato è quello delle bonifiche dei SIN (Siti di Interesse Nazionale) e dei SIR (Siti di Interesse Regionale) per i quali interventi massivi dovrebbero reinnescare economie anche culturali, perché molti dei siti insistono in aree archeologiche (Gela, Augusta-Priolo, Taranto) e divenire capisaldi di valutazione del recupero della biodiversità anche attraverso la biotecnica e la biorimediazione. In particolare le numerose procedure di infrazione UE impongono strategie d’intervento mirate proprio al recupero del Capitale Naturale e quindi del territorio e non a “mera economia sostenibile” comunque legate all’occupazione del suolo.
Ecco perché la manutenzione ordinaria del territorio, che tanto riguarda la nostra materia (e più in generale le Nature Based Solutions), trascurata nel PNRR, debba invece essere privilegiata nel Recovery Plan con interventi straordinari di manutenzione.
Ora è il momento dell’esame in Parlamento del documento Recovery Fund esitato dal Governo. Con le difficoltà del Covid-19 e della crisi di governo con le consultazioni in atto cerchiamo di divulgare questi documenti in modo da sensibilizzare chi dovrà correggere il testo attuale in esame.
Quest’anno in via straordinaria, per la valutazione dei titoli la Commissione terrà conto delle attività svolte nel corso degli ultimi quattro anni (2017 – 2018 – 2019 – 2020).
Per il rinnovo dell’iscrizione agli Elenchi non è previsto il pagamento di alcuna quota, ma sarà necessario inviare il proprio Curriculum vitae, evidenziando quanto di interesse per la valutazione dei titoli.