COMUNICATO STAMPA Salute degli ecosistemi e tutela del paesaggio: dal Convegno di Ingegneria naturalistica l’appello delle Associazioni

COMUNICATO STAMPA

Salute degli ecosistemi e tutela del paesaggio: dal Convegno di Ingegneria naturalistica l’appello delle Associazioni

 Agata Militello, 11 ottobre 2022

Ultimati i lavori del  quarto convegno internazionale di Ingegneria naturalistica Ma.T.E.R. –  Materials and Techniques in Ecological Restoration, dopo l’ampio apprezzamento dei tecnici intervenuti alle sessioni formative, giunge adesso il momento delle riflessioni.

Il Parco dei Nebrodi, organizzatore dell’evento congiuntamente all’Università di Palermo e l’AIPIN, Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica – già da tempo gode di una rete di collaborazioni istituzionali, finalizzate alle gestione eco compatibile dell’area protetta.

L’apertura ha presentato chiaramente l’azione che Domenico Barbuzza, Presidente del Parco dei Nebrodi, intende portare avanti: salvaguardia dell’ambiente, divulgazione della cultura dello sviluppo sostenibile, sostegno alle giovani generazioni.

Perché il Parco ha un importante ruolo di indirizzo e coordinamento che viene unanimamente riconosciuto dalla fitta rete di collaborazioni sviluppatasi negli anni.

I lavori, seguiti sia in presenza che on line, hanno dato voce alla disciplina, che utilizza le piante autoctone per gli interventi antierosivi e di consolidamento, con  svariati i tipi di applicazione.

Lotta all’erosione e ricostruzioni di elementi delle reti ecologiche, e ancora interventi di rinaturalizzazione, anche in abbinamento con altri materiali come paglia, pietrame e i geotessuti.

Filo conduttore la necessità di utilizzare tecniche ecosostenibili, per sostenere i terreni che con l’abbandono delle campagne prima e con i disastri ambientali causati dagli  incendi,  rischiano di perdere l’identità e la vocazione che li caratterizza.

Importante orientare il comparto della vivaistica sulle varietà da utilizzare ma anche la necessità di avvalersi di tecnici che permettano la “naturale” integrazione al paesaggio esistente: ecco quindi la necessità di adottare un codice comportamentale per i professionisti e, in generale, per tutti gli addetti ai lavori.

L’appuntamento scientifico, che ha assunto cadenza quinquennale, è diventato così  un importante  momento di confronto e dibattito sulle  esperienze del settore.

Particolarmente apprezzati anche gli interventi di esperti stranieri, che hanno portato all’attenzione del pubblico problematiche e soluzioni di conservazione e rinaturalizzazione di ambienti costieri e montani: un motivo in più per investire anche nel nostro Paese su questo settore, ancora poco conosciuto, ma di grande tendenza, la cui attualità sta peraltro emergendo anche in questi mesi per la gestione delle risorse del PNRR.

Gli interventi stranieri, tra cui: Paola Sangalli – European Federation of Soil Bioengineering- Jun Yang – Sichuan Qionghai National Wetland Park (Cina), Albert Sorolla – Asociación Española de Ingeniería del Paisaje (AEIP), Florin Florineth – University of Natural Resources Life Sciences, Vienna,  Sandor Nemethy – University of Gothenburg e Ejarque Josep – Destination manager Piano Strategico per la gestione del Sentiero Italia (Dorsale dei Nebrodi) hanno mostrato le nuove tecniche dell’economia circolare:riutilizzare quanto più possibile ciò che la natura offre, dare una seconda vita a quelli che sono considerati scarti.

La presentazione degli interventi di ingegneria naturalistica della Dorsale dei Nebrodi e al Piano strategico per la gestione del Sentiero Italia, unitamente alla presentazione del volume IN.2.0 -Innovazioni in Ingegneria Naturalistica-, a cura di Federico Preti,  Rossana Saracino e Andrea Signorile ha permesso di sviluppare ulteriori considerazioni, che troveranno spazio negli atti del convegno, di prossima pubblicazione.

Nel corso del Convegno sono stati  consegnati i riconoscimenti del Premio intitolato a Giuliano Sauli, padre dell’ingegneria naturalistica italiana: Gioia Gibelli, Giuseppe Gisotti e Gianluigi Pirrera, gli esperti individuati dalla Giuria.

Elaborato inoltre un documento finale a cura dell’A.I.P.I.N. – primi firmatari  Federico Preti, Gioia Gibelli  Gianluigi Pirrera  Flora Vallone  e Giuseppe Doronzo- di appello ai decisori internazionali, sull’esigenza di comunicare al nuovo governo, l’urgenza  di occuparsi del rischio idrogeologico, della salute degli ecosistemi e, più in generale, del paesaggio italiano. Emerge con chiarezza lo stretto legame tra ambiente, società ed economia: ecco perché è importante programmare in tempo e con le giuste professionalità le azioni, con gli approcci multidisciplinare discussi durante i 2 giorni dedicati al convegno

Una occasione di confronto  con i migliori professionisti, che ringrazio per aver accolto l’invito al confronto nel territorio del Parco dei Nebrodi, per affrontare  le problematiche connesse alla difesa del suolo, agli interventi di rinaturalizzazione e conservazione degli habitat, grazie alle tecniche di ingegneria naturalistica commenta il Presidente del Parco Domenico Barbuzza.

A cura di Sara La Rosa, Parco dei Nebrodi

Convegno PASSATO, PRESENTE E FUTURO DEI RIMBOSCHIMENTI PER LA TUTELA DEL TERRITORIO E LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE Firenze, 25 ottobre 2022

Convegno PASSATO, PRESENTE E FUTURO DEI RIMBOSCHIMENTI PER LA TUTELA DEL TERRITORIO E LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE
Firenze, 25 ottobre 2022
Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Via Folco Portinari 5

Per fronteggiare quella che si sta prospettando come una grave crisi ambientale, sono sempre più numerosi i progetti che puntano a ricostituire ecosistemi degradati o, ancora più spesso, piantare alberi.
Nel secolo scorso sono stati realizzati in Italia numerosi rimboschimenti, spesso inseriti in un’azione molto più vasta e complessa di bonifica montana che ha richiesto un imponente sforzo umano, tecnico e finanziario.
Questo convegno ha l’obiettivo di analizzare le prospettive attuali dei rimboschimenti e il loro contributo alla salvaguardia ambientale, al fine anche di fornire indicazioni per i nuovi programmi che si stanno avviando e impiegare al meglio le risorse disponibili. Come esempio della imponente opera di rimboschimento che ha interessato ampie aree del nostro Paese nel secolo scorso, verrà presentato il libro di Francesco Iovino “La ricostituzione boschiva in Calabria. Modello di riferimento del passato con approcci attuali in tema di tutela del territorio e dell’ambiente”.

Convegno_25_ottobre

APPELLO Rischio Idrogeologico: i governi non hanno fatto abbastanza 

APPELLO

Rischio Idrogeologico: i governi non hanno fatto abbastanza

Al termine del Convegno Internazionale MATER (organizzato con Parco dei Nebrodi ed Università degli studi di Palermo durato 2 giorni), in cui ricercatori e professionisti che si occupano di conservazione del territorio da discipline (geologia, pedologia, ingegneria, architettura del paesaggio, botanica, scienze agronomiche e forestali) e ruoli diversi, si sono confrontati sulle pesanti criticità che questo secolo deve affrontare, gli intervenuti hanno concordato sull’esigenza di comunicare al nuovo governo, l’urgenza irrimandabile di occuparsi del rischio idrogeologico, della salute degli ecosistemi e, dunque, del paesaggio italiano.

Sentiamo quindi il dovere, interpretando il pensiero dei tanti soci delle Associazioni Tecniche dell’Ambiente partecipanti (in particolare della Past President SIEP Iale Gioia Gibelli, della Presidente EFIB Paola Sangalli e dei tre vincitori del Premio Internazionale di Ingegneria Naturalistica “Giuliano Sauli”) di lanciare questo Appello, per il superamento di un approccio insufficiente e non più al passo con i tempi e i dettami normativi.

Il processo di degrado del territorio italiano è in atto da decenni e riguarda il dissesto idrogeologico, lo spreco di suolo, il degrado dei suoli e delle acque, la perdita di biodiversità e di paesaggi di qualità, la minaccia continua alla sicurezza delle persone e alla salute degli ecosistemi.

Nessun governo, finora, ha preso sul serio i temi della sicurezza ambientale e la situazione continua, infatti, a peggiorare. Alcuni esempi.

  • Il 93% dei comuni italiani presenta aree a rischio idrogeologico, aspetto che è destinato a peggiorare con i Cambiamenti Climatici (CC),
  • le spese per rimediare i danni prodotti da frane, alluvioni, dissesti, sono almeno 3 volte tanto le spese per realizzare interventi sapienti di adattamento ai CC, volti a ridurre le vulnerabilità in essere, di origine prevalentemente antropiche,
  • la perdita di sostanza organica dei suoli, sia per effetto dell’erosione che a causa dell’agricoltura intensiva, penalizza fortemente la capacità dei suoli stessi di catturare carbonio, infiltrare l’acqua, ecc.
  • L’impermeabilizzazione incontrollata di suolo, senza una adeguata gestione delle acque meteoriche e del reticolo idrografico, genera problemi ingenti sia per quanto riguarda le alluvioni urbane, sia per la qualità delle acque superficiali e sotterranee, e sottrae Servizi Ecosistemici fondamentali alla riduzione della vulnerabilità dei
  • Il “13° Global Risk Report” del World Economic Forum di Davos del 2018, riportava peraltro, nella lista delle maggiori minacce per gli investimenti, tra le prime 5: gli eventi meteorici estremi (la cui pericolosità cresce con la vulnerabilità dei territori), i disastri naturali, il fallimento delle politiche per la mitigazione e l’adattamento ai CC, la crisi dell’acqua. Subito dopo, la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi, i disastri ambientali prodotti dall’uomo stesso. Tutti aspetti di cui il territorio italiano è indubbiamente “ricco”.

E’ ormai innegabile lo stretto rapporto tra ambiente, società ed economia ed è altrettanto evidente che continuare a “dimenticare” le vulnerabilità territoriali, porterà sempre più frequentemente al collasso strutture naturali degradate e strutture artificiali inadeguate, incidendo in modo significativo sull’economia. Non solo per l’aumento esponenziale dei costi di “riparazione”, ma anche come deterrente per investimenti e come ostacolo per lo sviluppo di economie varie, tra cui quelle che possono essere sostenute da paesaggi sani.

Il territorio ci chiede di intervenire urgentemente e sapientemente, con azioni con e non contro la natura, incardinate in programmi di breve, medio e lungo periodo. Azioni non casuali, ma pensate e sviluppate per dare risposte efficaci alla grande varietà di situazioni che caratterizza il tutto territorio italiano.

Dunque ci sentiamo in dovere di chiedere ai governi nazionale e regionali, di prendere quella decisione che non è mai stata presa finora

salvare il territorio e con esso i paesaggi e le risorse che sono alla base di ogni economia e civiltà”.

Se la decisione, come auspicato, verrà presa, AIPIN che è parte del CATAP (una rete di associazioni tecnico scientifiche per l’ambiente e il paesaggio), è disposta a mettersi in gioco, con le competenze multidisciplinari, scientifiche, tecniche, le esperienze trentennali sulla riparazione adattativa e cura del territorio, e le idee maturate attraverso i numerosi confronti e la conoscenza profonda della molteplicità degli aspetti che caratterizzano le vulnerabilità dei sistemi territoriali.

La complessità richiede approcci multidisciplinari per capire e trovare soluzioni efficaci, durevoli nel tempo perché autorigeneranti. Dunque è necessario un cambio di passo, che veda gli specialismi come approfondimenti indispensabili all’interno di un pensiero complessivo. Diversamente, continueremo a vedere muri di difesa che crollano, paesi spazzati dal fango, raccolti inesistenti per la mancanza d’acqua, piante sbagliate che bloccano i ponti, spese folli per difendere edifici che non avrebbero mai dovuto essere costruiti.

E’ dunque urgente un percorso formativo che riporti i tecnici italiani ai vertici della qualità progettuale perché le risorse economiche disponibili vengano investite e non spese, nella piena consapevolezza dei rischi e delle possibili soluzioni e alternative. Ad esempio, un programma attento di manutenzione del territorio, basato sulla cura ordinaria, oltre a prevenire danni ingenti può ridurre fino all’80% i costi complessivi di gestione e riparazione.

Le risorse naturali sono un capitale su cui si sostiene tutta l’economia. Un esempio è il suolo che sostiene qualsiasi attività nonché una gran parte dei Servizi Ecosistemici indispensabili alla nostra vita, il cui processo inarrestabile di consumo è nato con una riforma fiscale (l’introduzione dell’ICI a compensazione della cessazione dei trasferimenti di fondi dallo Stato centrale per la gestione dei servizi comunali) che ha allargato al pubblico l’interesse privato di costruire: non può esistere il risparmio di risorse non rinnovabili, e dunque un percorso nazionale verso l’impoverimento, se la fiscalità continua a premiarne lo sfruttamento. È urgente un graduale passaggio ad una fiscalità che premi significativamente le attività volte alla conservazione delle risorse non rinnovabili, al riuso, alla rigenerazione di risorse, e che penalizzi significativamente il consumo di risorse non rinnovabili. Un primo passo, semplice, per esempio, l’introduzione dell’IVA agevolata sul materiale vegetale e la e la costruzione di spazi verdi (oggi è pari al 22%) e l’aumento significativo dell’IVA per le costruzioni che consumano risorse.

Il percorso più rapido ed efficace è quello di “formare facendo”, utile per tutti, attori pubblici e privati. Si evidenzia le necessità di introdurre come prassi per i progetti PNRR, un “accompagnamento esperto” multidisciplinare da parte di tecnici di accertate competenze, con il triplice obiettivo di migliorare la qualità dei progetti, formare facendo tecnici pubblici e privati, aprire il percorso che porterà a delineare una PA davvero innovativa e sburocratizzata, in quanto focalizzata a orientare e verificare le qualità e gli obiettivi raggiunti, perché ne ha le competenze, anziché controllare l’andamento di procedure tortuose, totalmente inefficaci nei confronti della risoluzione dei problemi e della necessità di sperimentare per innovare. La riduzione vera del rischio idrogeologico si può ottenere solo con azioni coraggiose che prevedono la delocalizzazione di edifici e infrastrutture che non avrebbero mai dovuto essere costruite.  Ciò permetterebbe, ad esempio, di “ridare spazio a fiumi” e quindi all’acqua, che tornerebbe amica anziché temibile minaccia, alla funzione fitodepurante della vegetazione ripariale e golenale e alla ricarica delle falde, unico grande magazzino d’acqua che può supplire allo scioglimento dei ghiacciai. Pertanto si propone di predisporre da subito un Piano Nazionale di demolizione, volto a definire le priorità rispetto al rischio, da attuare nel 2026 con i fondi che resteranno inutilizzati dal PNRR: se il piano sarà pronto, compresi gli accordi con chi vive quotidianamente la minaccia dell’alluvione e/o della frana, la realizzazione potrà essere rapidissima.

Questa misura avrà un ritorno economico indiretto in termini di risparmio sulle gestioni future, di sicurezza dei territori, delle persone e degli approvvigionamenti, della conservazione dell’acqua e dei suoli, nonché sull’adattamento ai CC.

Tutto ciò, se perseguito attraverso il modello dell’Accompagnamento esperto, potrà dare frutti importanti sia nella formazione che nell’occupazione giovanile, con la potenzialità di costruire una nuova generazione di “tecnici per il territorio”, indispensabile in un territorio così diverso e fragile come quello italiano. Territorio che deve smettere di disfacersi, al fine di tornare attrattore di investimenti sicuri.

AIPIN, pronta a rimboccarsi le maniche, attende una risposta.

Firenze, 6 ottobre ’22

Prof. Ing. Federico Preti, Arch. Gioia Gibelli, Biol. Paola Sangalli, Geol. Giuseppe Doronzo, Ing. Gianluigi Pirrera, Arch. Flora Vallone

 

Download per divulgazione:  Appello AIPIN AI GOVERNI Rischio Idrogeologico i governi non hanno fatto abbastanza Definitivo Ottobre 2022

Rassegna stampa 4° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA 23-24 settembre 2022

Materiali e Tecniche per il Recupero degli Ecosistemi
Parco dei Nebrodi – 23 e 24 settembre 2022

RASSEGNA STAMPA:

  1. Sant’Agata Militello: oggi e domani la quarta edizione del convegno internazionale di ingegneria naturalistica https://www.amnotizie.it/2022/09/23/santagata-militello-oggi-e-domani-la-quarta-edizione-del-convegno-internazionale-di-ingegneria-naturalistica/
  2. Preti: le tecniche di costruzione vanno ispirate alla natura https://messina.gds.it/video/cronaca/2022/09/23/preti-le-tecniche-di-costruzione-vanno-ispirate-alla-natura
  3. Così ingegneri naturalistici, ambientalisti e ricercatori rilanceranno il Parco dei Nebrodi: https://messina.gds.it/foto/societa/2022/09/23/cosi-ingegneri-naturalistici-ambientalisti-e-ricercatori-rilanceranno-il-parco-dei-nebrodi
  4. Sant’Agata Militello. Al via il quarto convegno internazionale di Ingegneria naturalistica Ma.T.E.R.:  https://www.facebook.com/watch/?v=887311595636673&extid

 

COURSE 5 th  SEPTEMBER inside the SERE CONFERENCE – UA University   “Introduction to Soil and Water Bioengineering for ecological restoration”  

COURSE 5 th  SEPTEMBER inside the SERE CONFERENCE – UA University  
Introduction to Soil and Water Bioengineering for ecological restoration  
Coordinator(s): Sangalli P. (EFIB); Arizpe D. (AEIP/CIEF/Vaersa), Pirrera G. (AIPIN), Rosemarie Stangl (BOKU-IBLB)
Main coordinator E-mail: [email protected]

Draft program:
Soil and Water Bioengineering (SWB) is a discipline that combines technology with biology, making use  of  native  plants  and  plant  communities  as  construction  material  and  erosion  control  in  degraded environments. It pursues technological, ecological, economic and landscape regeneration goals.
The fields of application are numerous, including the restoration of the natural environment of extractive activities (mining, quarrying), infrastructure (motorways, railways), riverbeds, dunes and coastal areas, and of lost ecosystem in urban and peri-urban areas. Although these techniques have a huge potential combined with other techniques of ecological restoration, there is still a deficit in knowledge and training of technicians and professionals, both in projects and in the implementation.
The proposal that we present is to organize a practical course in soil bioengineering coinciding with the celebration of the 13 th  SER Europe Conference of Ecological Restoration.

This proposal has been prepared by the Spanish Association of Landscape Engineering (AEIP), the Italian Association  of  Naturalistic  Engineering  (AIPIN)  and  has  the  support  of  the  European Federation  of  Soil Bioengineering.

Teachers: members of AEIP , AIPIN and EFIB
•   Daniel Arizpe: Agriculture Engineer Centre of Applied Forest Research (CIEF) /AEIP board of member
•   Gianluigi Pirrera: Civil Engineer Vice President AIPIN /EFIB Board of members
•   Paola Sangalli – Landscape architect and Biologist and President of the European Federation of Soil and Water Bioengineering- AEIP . Course coordinator
•   Rosemarie Stangl: head of the Soil and Water Bioengineering Institut BOKU /EFIB General Manager

Costi e registrazione al corso nel pdf allegato.

course_sere2022 EFIB AEIP AIPIN – SWBioengineering 5h SEPTEMBER2022 Definitive Programm_RS (003)

Avviso di selezione Dottorato nazionale in Scientific,Technological and Social Methods Enabling Circular Economy – Università degli Studi di Padova

Dottorato nazionale in Scientific,Technological and Social Methods Enabling Circular Economy

L’Università di Padova ha attivato dottorato nazionale in Scientific, Technological and Social Methods Enabling Circular Economy, un corso di dottorato a carattere fortemente multidisciplinare che si propone di formare giovani e qualificate/i ricercatrici e ricercatori con competenze ed abilità, sia di natura tecnico-scientifica che di natura socio-economica, gestionale e giuridica che siano in grado di offrire soluzioni innovative ed efficaci per favorire la transizione dal modello di economia produttiva di tipo lineare al modello di economia circolare.
Per coprire tutte le componenti della catena del valore (value chain) dell’economia circolare, il percorso di dottorato si sviluppa su tre curricula, che contemplano tutti gli aspetti tematici, quindi di natura trans- e multidisciplinare che sottendono il modello circolare:

  • Il primo curriculumCircular Anthropogenic Environment and Society, è focalizzato su tematiche di natura economica, gestionale, statistica, psico-sociale, giuridico-normativa, ma contempla anche aspetti di pianificazione e gestione urbana e del territorio, incluse le risorse idriche, e delle attività correlate (es. turismo e utilizzo del suolo).
  • Il secondo curriculum, Technical Materials for Circularity, è di natura tecnico-scientifica ed ingegneristica, e si focalizza, dal punto di vista tecnico, sulla chiusura del ciclo di vita di materiali e prodotti di origine antropogenica.
  • Il terzo curriculumCircular Biomaterials and Biorefinery, ha come focus principale biomateriali, biomasse e il settore agro-alimentare.

Scadenza 4 agosto 2022, ore 13.00

INFO: https://www.unipd.it/dottorato/scientific-technological-social-methods-enabling-circular-economy

4° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA – Parco dei Nebrodi – 23 e 24 settembre 2022

4° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA
Materiali e Tecniche per il Recupero degli Ecosistemi
Parco dei Nebrodi – 23 e 24 settembre 2022

Sede del convegno: Parco dei Nebrodi – Sant’Agata di Militello (Messina – Sicilia)
Enti organizzatori: Ente Parco dei Nebrodi, Università di Palermo (UNIPA), Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica (AIPIN).

Tematiche affrontate dal convegno:
• Interventi di rinaturalizzazione e conservazione degli habitat
• Esperienze e casi studio di interventi di rinaturalizzazione in zone costiere, collinari e montane.
Il convegno internazionale, organizzato dall’ Ente Parco dei Nebrodi, dall’Università di Palermo e dall’AIPIN, con il patrocinio dell’Amministrazione del Comune di S. Agata di Militello, affronta problematiche connesse alla difesa del suolo, agli interventi di rinaturalizzazione e alla conservazione degli habitat, con l’ausilio delle tecniche di ingegneria naturalistica. In particolare, nel corso delle sessioni verranno esaminati casi studio ed esperienze di interventi di rinaturalizzazione e conservazione degli habitat.
Il convegno si terrà il 23 e 24 settembre 2022 a S. Agata di Militello ed è articolato in due giornate seminariali in cui saranno presenti esperti del settore sia italiani che esteri. Il convegno è aperto anche a contributi esterni, selezionati a seguito di una “call for paper”. E’ prevista anche una sezione poster. La partecipazione da diritto al riconoscimento di crediti formativi per Agronomi e Forestali, Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti agrari.

Durante la seconda giornata del convegno si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori dell’edizione 2022 del Premio Internazionale di Ingegneria Naturalistica Giuliano Sauli e la presentazione del volume “𝐈.𝐍. 𝟐.𝟎 𝐈𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐧 𝐈𝐧𝐠𝐞𝐠𝐧𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐍𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚” a cura dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica.

Modalità di partecipazione
Compilazione ed invio del modulo di iscrizione allegato all’indirizzo email della segreteria [email protected] entro e non oltre il 30/08/2022, corredato da ricevuta di avvenuto versamento della quota partecipativa.
Quota di iscrizione 30€; gratis per i soci AIPIN, dipendenti Enti gestori aree protette, dipendenti dei comuni del Parco dei Nebrodi, studenti universitari.

ISCRIZIONI PROROGATE AL 16 SETTEMBRE

programma convegno 23 e 24 settembre 2022

Brochure MaTER WEB

 

SPORT CITY: LE INFRASTRUTTURE PER LO SPORT E PER IL MOVIMENTO NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA E PAESAGGISTICA – Bergamo, 19 ottobre 2022

SPORT CITY: LE INFRASTRUTTURE PER LO SPORT E PER IL MOVIMENTO NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA E PAESAGGISTICA
Sala Caravaggio – Fiera di Bergamo
19 ottobre 2022 – ore 14-18

Il Meeting Internazionale SPORT CITY: LE INFRASTRUTTURE PER LO SPORT E PER IL MOVIMENTO NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA E PAESAGGISTICA si pone l’obiettivo di presentare soluzioni progettuali che rispondano a queste richieste, ponendo al centro del progetto sia la multifunzionalità delle infrastrutture dedicate allo sport sia la riqualificazione paesaggistica di queste aree con focus legati all’applicazione dell’inserimento di NBSNature Based Solutions e di SuDSSustainable Drainage Systems.

L’architettura dello sport e la sua progettazione, si confrontano oggi, con temi che coinvolgono il ripensamento degli spazi collettivi, le forme e i loro paradigmi. Le nuove infrastrutture sportive s’inseriscono in tale contesto culturale, stimolando una risposta moderna in grado di coniugare istanze funzionali, ecologiche, politiche, sociali ed economico-finanziarie.

Progettare un’infrastruttura sportiva, parallelamente agli specifici approfondimenti tecnici, funzionali, distributivi e linguistici, significa oggi dialogare con nuove e flessibili logiche organizzative: gli spazi multifunzionali costituiscono nuove forme urbane dell’abitare, capaci di influenzare la mobilità, attirando a sé importanti quantità di popolazione, ritmate nei molteplici segmenti di tempo.

Un approfondimento sarà inoltre dedicato allo stadium landscape: l’inserimento di uno stadio all’interno del tessuto urbano delle città o la riqualificazione di strutture preesistenti diventa sempre più l’occasione per la creazione di un sistema fortemente interconnesso, capace di raccogliere tutte le potenzialità dell’area e ridefinire nuovi modi di fruizione del quartiere. Dalla progettazione della semplice struttura architettonica, lo “stadio” amplia i suoi confini includendo le aree limitrofe e definendo nuovi paesaggi urbani, nuovi spazi collettivi multifunzionali e aperti a più livelli di fruizione che integrano la natura quale elemento riqualificante e servizio ecosistemico per la città.

Il meeting internazionale si svolgerà nell’ambito di Move City Sport, il primo evento culturale ed espositivo dedicato allo sport per il benessere, il gioco e il tempo libero per tutte le abilità, organizzato da PAYSAGE Landscape Architecture, PROMOBERG, FIERECOM&EVENTS e MG GLOBAL SERVICES e promossa da AIS – Associazione Impianti Sportivi.

Sito web della manifestazione www.movecitysport.com
Video promo: https://movecitysport.com/video/

Convegno Internazionale Alberi Monumentali: Conoscenza, Conservazione, Valorizzazione. 14- 15 – 16 ottobre 2022

Sede del convegno: Il Convegno si svolgerà in Sicilia è sarà articolato in tre giorni. Il primo giorno si terrà presso l’Orto Botanico dell’Università di Palermo (via Lincoln, 2 – Palermo) mentre le altre due giornate saranno itineranti nei territori dei parchi regionali delle Madonie, dei Nebrodi e dell’Etna.

Il Convegno ha l’obiettivo di analizzare le diverse problematiche relative alla conoscenza, conservazione e valorizzazione degli alberi monumentali presenti nell’ambito degli ecosistemi ed agrosistemi, nonché all’interno del verde urbano, che possono essere considerati tra gli elementi più rilevanti ed espressivi della biodiversità di un determinato territorio.

Il Convegno affronta tematiche inerenti alle modalità di censimento, alla multifunzionalità ecologica e culturale degli alberi e arbusti monumentali, alla dendrocronologia, agli aspetti fitopatologici ed entomologici, agli interventi di conservazione e valorizzazione, nonché alla normativa in ambito nazionale e internazionale. Particolare attenzione sarà posta sullo stato di attuazione dell’art. 7 della legge n. 10/2013 e alle eventuali criticità riscontrate.

Il Convegno è organizzato dall’Orto Botanico-Sistema Museale dell’Università di Palermo, dal Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana, dai Componenti del Tavolo Tecnico Alberi monumentali della Regione Siciliana e dalla Società Botanica Italiana.

Il Convegno è rivolto agli studiosi del settore, ai tecnici (agronomi, forestali, architetti del paesaggio, biologi, naturalisti, ecc.), ai gestori di aree protette, agli amministratori e tecnici degli enti pubblici, agli studenti universitari e ai tantissimi appassionati presenti in Italia e all’estero che possono essere considerati veri e propri “paladini” degli alberi monumentali”.

Scadenza iscrizioni:  30 giugno 2022

Contatti: [email protected]
+39 091 2389 1229
+39 320 448 5549
+39 335 610 4698

Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare le pagine del sito dell’Orto botanico.

Download: PRIMA CIRCOLARE convegno alberi monumentali 22 maggio Def