Corso di aggiornamento professionale “IN2.0 Innovazioni in Ingegneria Naturalistica” UniFI – Proroga scadenza al 23 agosto 2021

Il corso punta a fornire conoscenze sulle innovazioni e sulla necessità di ricorrere a tali tecniche, considerati il riconoscimento dell’importanza delle stesse come Nature Based Solutions, la loro economicità e praticità e la loro funzione ecosistemica (mitigazione effetti cambio climatico, valenza ecologica e paesaggistica, etc.)
CFU:
12
Direttore del Corso:
Federico Preti
Sede del Corso:
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) – Via San Bonaventura, 13 – Firenze
Durata delle attività didattiche: 72 ore
Periodo di svolgimento del Corso: dal 6 settembre al 29 ottobre 2021
Decreto istitutivo: (pdf)
Scadenza Iscrizione:
30 luglio 2021 –  PROROGATA AL 23 AGOSTO

Quota di iscrizione: € 500
E’ prevista la partecipazione a titolo gratuito per i soci dell’Associazione italiana per l’Ingegneria Naturalistica – AIPIN

Quota di iscrizione ridotta per laureati iscritti entro il 28° anno di età:
€ 250
Sono previsti i seguenti posti in sovrannumero e a titolo gratuito riservati:
n. 5
a studenti iscritti a corsi di laurea o laurea magistrale dell’Ateneo
n. 5
ad iscritti a corsi di dottorato dell’Ateneo fiorentino
n. 2
al personale tecnico amministrativo dell’Ateneo
n. 5
ad assegnisti di ricerca e personale ricercatore e docente appartenente ai Dipartimenti che hanno approvato il corso
n. 15
ai soci di AIPIN

È STATO ACCORDATO IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI, CHE SARÀ PERFEZIONATO DOPO LE ISCRIZIONI AL CORSO, CON GLI ORDINI DEI GEOLOGI (50 CFP) ED ARCHITETTI. AI DOTTORI AGRONOMI E FORESTALI SARANNO RICONOSCIUTI 9 CFP.

Informazioni sui contenuti del corso:
[email protected]
Informazioni

Info su sito DAGRI UniFI

Brochure e programma del corso IN2.0_brochure_programma

 

Casentino: “TORRENTI COME AULE A CIELO APERTO” Gorgone e Teggina

  A PRATOVECCHIO STIA

TORRENTI COME AULE A CIELO APERTO

Con il professor Federico Preti, tanti tecnici e specialisti a lezione sul Gorgone e sul Teggina, torrenti “modellati” dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno con interventi di ingegneria naturalistica, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze

Ancora una volta sono tornati a “fare scuola” gli interventi di ingegneria naturalistica realizzati dal Consorzio di Bonifica 2 Valdarno sui torrenti Gorgone e Teggina, in collaborazione con il professor Federico Preti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze.

I corpi idrici casentinesi si sono trasformati in autentiche aule a cielo aperto per i 62 partecipanti al corso  “Sistemazioni idraulico forestali e ingegneria naturalistica con tecniche innovative e sostenibili”, organizzato da Officine Capodarno, Dream Formazione e Consulenza, ANCI Toscana, a cui partecipano tecnici del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna; delle Unioni dei Comuni; dei Consorzi di Bonifica; dei  Carabinieri Forestali del Reparto Biodiversità di Pratovecchio e del Comune di Pratovecchio Stia.

L’escursione in Casentino, guidata dal professor Preti,   è servita ad illustrare i lavori realizzati dal Consorzio in alveo e su versante con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica anche innovative.

“L’ingegneria naturalistica ha un’importante funzione di tutela e ripristino del paesaggio. Per questo la formazione di nuovi tecnici risulta fondamentale per il nostro territorio”, ha commentato su Facebook  il sindaco di Pratovecchio Stia Niccolò Caleri.

“Inaugurato nel maggio 2019, l’intervento sul Gorgone, con il supporto del professor Preti e con l’impiego dell’innovativa tecnica a step and pools, rimane un’esperienza importante che ha contribuito a mitigare il rischio idraulico, riutilizzando il materiale naturale ricavato sul posto, e a migliorare la biodiversità del corso d’acqua”, commenta la Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani.

 

Comunicato Stampa 06 09 Torrenti come aule a cielo aperto

 

Contratto di Fiume Casentino H2O: LA PASSEGGIATA PROGETTANTE PER UNA GESTIONE PARTECIPATA DEL FIUME 3 maggio 2021

Nella cornice del Contratto di Fiume Casentino H2O, percorso partecipativo per la gestione condivisa del primo tratto dell’Arno, Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, Parco delle Foreste Casentinesi, Università di Firenze “in campo” per trovare insieme le soluzioni più adatte per la manutenzione, l’uso e la conservazione ecologica dei corsi d’acqua. Dopo il confronto teorico nei tavoli tematici, si è svolto il laboratorio en plein air sugli affluenti dell’Arno per cominciare a definire le buone pratiche per la gestione del reticolo. Un’occasione unica anche per studenti universitari catapultati dalla DAD alla didattica attiva.

Il Contratto di fiume Casentino H2O getta il primo importante “ponte” tra due esigenze apparentemente contrastanti.

Quella del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno che ha l’obiettivo di mitigare il rischio idraulico su un territorio complesso e delicato.

Quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna,  la cui missione è conservare e migliorare, come in un laboratorio a cielo aperto,  il ricco habitat fluviale presente all’interno della “perla verde” della vallata.

Due mondi che, attraverso il percorso partecipativo  in cui sono coinvolti anche comuni, provincia di Arezzo e autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, si stanno avvicinando.

Strumento efficace per favorire il dialogo la  “prima passeggiata progettante” che ha portato lo staff del Consorzio di Bonifica e l’equipe tecnica del Parco a confrontarsi direttamente sul campo, partendo da situazioni reali e concrete.

Con loro il professor Federico Preti, Presidente di AIPIN (Associazione Nazionale Per l’Ingegneria Naturalistica) e  docente di Sistemazioni idraulico-forestali   Facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, che ha utilizzato l’iniziativa per una esperienza di didattica attiva.

Oggetto del confronto la manutenzione dei corsi d’acqua e la gestione della vegetazione, ma anche la necessità di ragionare insieme dell’economia green che ruota attorno ai fiumi, di affrontare il tema degli attraversamenti artificiali, di riflettere sulla biodiversità e sugli ecosistemi presenti nei torrenti e nei fiumi che scorrono dentro il perimetro del Parco nazionale.

“La passeggiata progettante ha consentito un confronto diretto tra il Consorzio di Bonifica e il Parco delle Foreste Casentinesi, partendo da situazioni concrete”, spiega la Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani -. E aggiunge: “Abbiamo verificato l’opportunità e l’importanza di avviare una fondamentale sinergia per sviluppare interventi sempre più precisi e puntuali volti a coniugare sempre meglio sicurezza idraulica e tutela ambientale. Il fine ultimo è di condividere buone pratiche per una gestione del reticolo rispettosa di un habitat unico e delle attività umane che su di esso insistono”.

“La necessità del Parco è di far comprendere a tutti gli interlocutori che gestiscono il territorio qual è il ruolo dell’ecosistema che è chiamato a proteggere”, spiega il dottor Andrea Gennai, Responsabile del Servizio Pianificazione e Gestione delle Risorse del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. “Quali sono i diversi interessi che insistono su quest’area, che non sono solo quelli della conservazione della biodiversità, ma anche dell’economia verde legata al reticolo dei fiumi che scorrono dentro e fuori Parco. Ci sono giovani laureati che hanno inventato attività di allevamento dei pesci; gente che vive del lavoro turistico sviluppatosi intorno a questo reticolo bellissimo; enti, a cominciare dal Consorzio, con cui condividere questi valori per trovare la  necessaria sintesi nelle decisioni da assumere dal punto di vista gestionale per ottenere il miglior risultato possibile. Il parco è la parte più protetta del territorio regionale ma anche al suo interno ci sono zone più o meno antropizzate. Bisogna trovare le indicazioni gestionali più adatte alle varie realtà, tenendo conto delle  esigenze di tutti, esigenze che possono  anche variare nel tempo. Di qui l’importanza di fare tutti insieme uno sforzo professionale e culturale che può essere poi calato anche su altre zone”.

La passeggiata progettante è una delle tappe del percorso partecipativo che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Casentino H2O sul primo tratto dell’Arno, a partire dalla sorgente: il primo anche dei contratti di fiume destinati a nascere nella cornice del Patto per l’Arno, il maxi contratto di fiume, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Settentrionale in collaborazione con i Consorzi di bonifica interessati, ANBI e ANCI Toscana.

Coinvolti nel percorso  anche gli studenti universitari, proiettati dalla DAD al laboratorio a cielo aperto: “Una sperimentazione importante – ha commentato il professor Federico Preti di UniFI –  per consentire loro  di conoscere alcuni punti del territorio strategici per la corretta gestione e la riqualificazione dei corsi d’acqua”.

Scarica l’articolo in pdf: Download 05 04 Passeggiata progettante

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International Forum on Land Degradation, Soil Conservation and Sustainable Development, 2021 (LASOSU2021)

The 2030 Agenda for Sustainable Development, adopted by all UN Member States in 2015, provides a shared blueprint for peace and prosperity for people and the planet through the Sustainable Development Goals (SDGs). The goals call for a deep international collaboration for the understanding of the main global problems and the search of strategic solutions, giving great importance to environmental questions. In this regard, severe soil degradation (e.g. soil erosion) has become one of the most critical phenomena affecting the Earth’s surface. The International Forum on Land Degradation, Soil Conservation and Sustainable Development, 2021 (LASOSU2021) will be held on 21-23 August 2021, in Dalian, China, to provide an avenue for scientists to discuss pressing issues on soil loss facing our profession and society.

Sito web LASOSU2021:  http://meeting.dlut.edu.cn/meeting/index_en.asp?id=2710

Flyer LASOSU_2021_Session SS07

Ciclo di seminari dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria AIIA – “L’Idraulica Agraria e le Sistemazioni Idrauliche nelle applicazioni agro-ambientali”

Ciclo di seminari a cura di:
Antonio Coppola, Università della Basilicata
Paolo Tarolli, Università di Padova
Francesca Todisco, Università di Perugia

Università coinvolte:
Università della Basilicata, Libera Università di Bolzano, Università di Catania, Università di Firenze, Università di Milano, Università di Napoli Federico II, Università di Padova, Università di Palermo, Università di Perugia, Politecnico di Torino, Università di Udine, Università di Pisa, Università di Bologna, Università della Tuscia

Download Locandina_ciclo_seminari_AGR08

Ciclo di webinar “INcontriamoci” – Corso di formazione per i soci AIPIN di sei incontri

A partire dal 9 febbraio avrà inizio un ciclo di webinar INcontriamoci a cura delle Sezioni, con lo scopo di ritrovarci e far conoscere ai soci più giovani il patrimonio storico dell’ingegneria naturalistica nelle nostre Regioni. E’ un patrimonio vasto ed originale che, a partire dalla esperienza fondamentale delle montagne alpine, si è arricchito, anche con nuove tecniche, nell’applicazione alle caratteristiche climatiche e geomorfologiche delle Regioni centro-meridionali mediterranee che presentano problematiche comuni ad altri paesi della Federazione Europea EFIB, in particolare Spagna e Portogallo.

Gli incontri si terranno in modalità telematica il martedì dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

  Candario degli incontri:

  1. Lombardia, Piemonte Val D’Aosta e Liguria                            09 febbraio 2021
  2. Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige            16 febbraio 2021
  3. Marche, Emilia Romagna e Toscana e Sardegna                23 febbraio 2021
  4. Lazio, Abruzzo e Umbria                                                                    02 marzo 2021
  5. Campania, Molise, Puglia e Basilicata                                        09 marzo 2021
  6. Sicilia, Calabria                                                                                        16 marzo 2021

La partecipazione ai webinar è riservata ai soli soci AIPIN e concorrerà  quale possesso di uno dei titoli  per  il  passaggio  da socio aderente a effettivo o da effettivo a esperto.

Per maggiori info scrivere ad: [email protected]

“Biologia: ambiente & territorio” il 29 gennaio il webinar delle delegazioni ONB Toscana-Umbria ed Emilia-Romagna-Marche

L’approccio multidisciplinare inteso come risorsa. “Conoscere il tuo pianeta è un passo verso il proteggerlo” diceva Jaques-Yves Cousteau. Più di un aforisma, quello scandito dal grande oceanografo francese. Un manifesto da seguire fino in fondo per pianificare strategie d’intervento efficaci, opportune e corrette per arrivare ad un nuovo “Patto per l’ambiente”. In particolare in una fase come questa, travagliata dalla crisi economica, sociale e sanitaria provocata dalla pandemia di coronavirus. Un monito, dunque, che riecheggia forte nel convegno dal titolo “Biologia: ambiente & territorio” organizzato (in modalità webinar) per il prossimo 29 gennaio, dalle delegazioni regionali Toscana-Umbria ed Emilia-Romagna-Marche dell’Ordine nazionale dei Biologi. L’evento, accreditato ECM, potrà fare affidamento su un parterre di relatori veramente eccezionale: docenti universitari, ricercatori e professionisti competenti in campo ambientale rappresentanti di enti ed istituzioni di primo piano nel panorama scientifico nazionale ed internazionale, come, solo per citarne qualcuno, l’Ispra, l’Istituto superiore di Sanità, l’Arpa e il mondo degli atenei. E di enorme spessore è anche il Comitato Scientifico dell’evento, composto da Stefania Papa, Stefano Acunto, Gioia Benedettini, Federico Gasperini, Laura Marianna Leone, Matteo Montanari e Beatrice Pucci, Biologi specialmente competenti nelle materie che saranno oggetto del convegno. D’altronde, l’argomento che sarà dibattuto nel corso del convegno, è di assoluta e stringente attualità. La qualità ambientale delle aree urbane e rurali, infatti, di pari passo con la valutazione dell’impatto che l’inquinamento può avere sulla salute dell’uomo e sull’ecosistema in generale, non possono prescindere dall’individuazione e dal ‘monitoraggio’ delle zone contaminate. Solo così sarà possibile pianificare le corrette strategie di intervento. A patto però di riuscire prima a “comprendere” la biodiversità che ci circonda, imparando ad apprezzarne tutte le infinite risorse di cui essa è costellata. Solo con un approccio più approfondito e sistematico alla cosiddetta varietà biologica (animale e vegetale) si potranno gettare le basi per la salvaguardia dell’ambiente, per la tutela dell’aria, dell’acqua e del suolo. Ed è proprio in questo ambito che emerge, in maniera netta ed evidente, il ruolo strategico svolto dai Biologi, storicamente impegnati un po’ su tutti i fronti della cosiddetta “gestione ambientale”. Dai biologi certo, ma anche da tutti quanti gli altri professionisti parimenti coinvolti nel difficile compito di “prendersi cura” dei tesori che madre natura ci mette a disposizione. Un compito difficile da assolvere, indubbiamente. Ma che può essere svolto attraverso l’allestimento di una rete multidisciplinare che veda tutte queste figure pronte ad operare insieme, in sinergia, così da garantire la conservazione della biodiversità, ovvero della varietà della vita sulla Terra, che, sola, può rendere splendido ed abitabile il nostro pianeta. La vera sfida da vincere, in questa direzione, si chiama “green technology“. E’ da qui, infatti, che passa il futuro. Un futuro finalmente privo delle emissioni di gas serra ed in cui non appaia più una chimera la ricerca di soluzioni capaci di abbattere i costi d’investimento per la realizzazione di opere che siano, al tempo stesso, funzionali e sostenibili. Una sfida che metta nel mirino il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’agenda 2030 in ottica “Green Deal“, unica via innovativa da percorrere per la rinascita nazionale ed europea. Di questo e di tanto altro ancora si discuterà nel corso del webinar del 29 gennaio.

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Le iscrizioni si chiuderanno il 27 gennaio 2021 alle ore 09:00.