Anniversario scomparsa Florin Florineth

Ricorre oggi il primo anniversario della scomparsa del nostro Maestro e Socio Onorario Florin Florineth.

Qui riportiamo alcuni pensieri e ricordi dei suoi colleghi ed amici dell’AIPIN

Carissimo Florin

Mi risulta difficile tracciare un tuo ricordo in poche righe, che sia completo ed a tutto tondo della tua personalità e professionalità.

I nostri primi incontri risalgono alla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Io giovane laureato e tu già inserito nella struttura della Provincia Autonoma di Bolzano – Ufficio Bacini Montani (così si chiamava al tempo).

Mi ricordo i primi scambi di opinione sui rinverdimenti delle piste da sci: in poche ora mi hai chiarito le idee ed ho potuto proseguire da giovane professionista nella mia attività. Se dovessi ricordare un aspetto della tua professione da ingegnere naturalista vorrei soffermarmi sulla tua “entrata in scena” quando si andava a vedere qualche opera.
Per prima cosa infilavi gli stivali, poi prendevi il tuo blocco di fogli fermati da un supporto rigido e da una molla e la matita.
Sapevi infatti che sicuramente avresti dovuto disegnare qualcosa o scrivere e spiegare una formula.

E così accadeva sempre.

L’altro aspetto che mi fa sorridere nel ricordo era la tua semplicità ed umiltà. Ascoltavi sempre con interesse sia le domande che le esperienze altrui.
Le tue risposte andavano sempre nella direzione della “semplificazione” del problema (noi italiani siamo maestri nel complicare le cose semplici!), della “naturalità” che stava alla base del tuo approccio, dell’impiego delle piante e della fiducia nel corso della natura.

Indimenticabili poi le tue barzellette, evidentemente tradotte dal tedesco, ma che erano sempre simpatiche, così come indimenticabili erano le tue aperture e chiusure ai convegni dove eri relatore

Nei convegni internazionali stavi sempre assieme ai “big” dell’ingegneria naturalistica a H.M. Schiechtl, a Roland Stern, ad Eva Hacker con i quali ovviamente parlavi in tedesco e nei quali mi intrufolavo conoscendo bene la lingua per carpire qualche informazione. Poi sei andato a Vienna a fare il Professore Universitario ed invece che allontanarti sei riuscito a dare ancora di più alla disciplina ingegneria naturalistica facendo tutti quegli approfondimenti che sono stati preziosi

Infine un ricordo personale dei primi tempi: palificata viva di sostegno su 3 ordini a San Genesio nelle immediate vicinanze di Bolzano; opera appena finita.
Eravamo solo tu ed io: scendi dalla macchina, ti metti gli stivali, prendi il tuo solito blocco e matita; ci incamminiamo verso il posto.
Appena arrivati ti volti verso di me, giovane laureato, e mi chiedi: “cosa ne pensi?”. Io ti guardo incredulo e ti rispondo “non ho l’esperienza per valutare un lavoro come questo!”. Mi hai risposto nuovamente: “in ingegneria naturalistica, l’intuizione, la conoscenza dei processi naturali e l’affidarsi ad essi, sono il 50% della risoluzione del problema”.

Ad anni di distanza, dopo tanti progetti, dopo aver speso 7 anni per scrivere un libro sul predimensionamento delle opere di ingegneria naturalistica, devo riconoscere che avevi ragione.
A presto, Maestro, a quando ci rincontreremo ancora per parlare di nuovo di queste cose che tanto ci appassionano.

Fabio Palmeri

 

Un maestro, un amico, un grande innovatore. Caro Florin, quando ancora oggi sento professionisti e studenti scoprire le Nature Based Solutions, aprirsi ai temi del verde e della natura in città, della gestione adattativa e rigenerativa dei nostri paesaggi, alla valorizzazione anche identitaria dei luoghi dove viviamo, … corro con la memoria agli oltre 30 anni fa quando ebbi il privilegio di assistere alle tue Buone Pratiche, tra nuove opere e laboratori a cielo aperto dove, con i tuoi studentie noi colleghi, sperimentavi tecniche di ingegneria naturalistica, ne monitoravi i risultati, trasformando corsi d’acqua e bacini montani in spazi per la Natura e per l’Uomo, antesignano di quella sostenibilità che ancora oggi sembra più detta che agita. Tutto quanto abbiamo poi sperimentato e approfondito, tra progetti di paesaggio e cura del territorio, si è nutrito anche di quei preziosi semi che hanno germinato in tanti di noi, e ancora generano bellezza e amore per la vita. Quella che tu ora vivi eterna. Grazie Florin, continueremo lungo la tua strada.

Flora Vallone

 

I miei ricordi di Florin.

Ne ho scelti solo due, personali
L”ultima volta che l’ho chiamato era per proporgli il Coordinamento dell’Area Tecnico Scientifica di AIPIN (chi meglio di lui?) e di entrare nella Giuria per il Premio Sauli (idem).
Mi ha risposto: va bene, ma ditemi voi quello che posso fare.
Disponibilità e umiltà.
L’altra memoria, il nostro primo incontro: nel 1990 escursione tecnica in Provincia di Bolzano con gli altri Studenti di Igegneria Civile indirizzo Idraulica di Firenze (non esistevano Ingegneria per l’Ambiente e Territorio, tantomeno le NBS ed era appena stata costituita la nostra AIPIN).
Ci guidava Florin, Direttore dell’Azienda per la Sistemazione dei Bacini Montani, e dormivamo nella loro foresteria.
Ricordo come fosse ora che pendevo dalle sue labbra e poi, salito su un roccione, guardavo quelle opere vive e pensai chiaramente: “da grande voglio fare questo lavoro”.

Federico Preti

 

Florin Florineth, quel nome non poteva che appartenerti. Ed anche il titolo del libro più importante “Piante al posto del cemento” ti rappresentava nelle azioni. Ti ricordo sin dalla prima volta che ci ritrovammo per caso nel 1995 a Erfurt, tu per l’EFIB ed io per lavoro alloggiando nello stesso albergo. Al mattino afferravi una mela alla reception, la inserivi nello zainetto con il blocco di appunti, e incominciava la giornata semplice ma intensa. Poi ci rivedemmo altre volte: ti incuriosiva quel che facevamo in quel Sud diverso dal Tirolo e dall’Austria perché pur provenendo dalla tradizione storica dei salici in ingegneria naturalistica incoraggiavi, da vero innovatore, l’uso di altre specie e le nostre sperimentazioni. E quindi i tuoi consigli divenivano preziosi per ambiti totalmente diversi:  per i fiumi asciutti e per le terre arse. Ogni volta con te si ragionava sulle cause, mai su dotti schemi precostituiti, ma con un linguaggio semplice accompagnato da graziosa ironia e sorrisi, si andava sempre oltre le soluzioni puntuali. Oggi saresti quindi il miglior interprete del cambiamento che ci chiede l’Europa con la Restauration Law. Tra i tanti il mio ricordo  più intenso è del 2018 quando venisti qui in Sicilia invitato a elargire consigli per il fiume Oreto, senza voler esser pagato perché da uomo onestissimo dicesti “sono pensionato dell’Università di Vienna”.
E’ doveroso per tutti noi continuare nel segno dei tuoi insegnamenti tecnici ed etici. Riposa in Pace

Gianluigi Pirrera

 

Florin Florineth, in memoriam      

Visita tecnica fiorume e sementi in purezza 28 giugno 2024 alle 14.00 Besana in Brianza

Visita tecnica fiorume e sementi in purezza
28 giugno 2024 alle 14.00
Ritrovo: Besana in Brianza

Giornata di formazione sulla produzione del fiorume e delle
sementi in purezza autoctone e loro impiego per la realizzazione di nuovi prati stabili.
La visita è organizzata nell’ambito del progetto: “Cascina Selvetto: inclusione, rigenerazione e autonomia”

Iscrizioni https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfc9V93nMt14JTGPHfQXdmiDeu4E6VGinFubpkcHYVswBI_QQ/viewform?vc=0&c=0&w=1&flr=0

Download locandina: https://ordinemilano.conaf.it/wp-content/uploads/sites/27/2024/06/PROGETTO-Cascina-Selvetto-3.pdf

Webinar 5 giugno 2024 – Invarianza idraulica e idrologica per la mitigazione del Rischio idraulico ed azioni NBS

Webinar – Invarianza idraulica e idrologica per la mitigazione del Rischio idraulico ed azioni NBS
Il giorno 5 giugno 2024 dalle 16:00 alle 19:45 si terrà il Webinar “Invarianza idraulica e idrologica per la mitigazione del Rischio idraulico ed azioni NBS (Natural Based Solutions)“, organizzato dall’Ordine Geologi della Campania e A.I.P.I.N. (Associazione Italiana Per l’Ingegneria Naturalistica).

Convegno Biodiversità, uno scrigno da custodire. 27 maggio 2024, Monreale (PA).

Convegno Biodiversità, uno scrigno da custodire 27 maggio 2024, Monreale (PA).

Il prossimo 27 maggio presso la Sala settecentesca della Basilica Abbaziale Benedettina San Martino delle Scale, Piazza Platani 7, Monreale (Palermo) è in programma il convegno “Biodiversità, uno scrigno da custodire”.

Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre. La stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche attività umana. Per causa nostra, migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza né potranno comunicarci il proprio messaggio. Non ne abbiamo il diritto”.
Queste parole tratte dalla lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si’sulla cura della casa comune sono un accorato appello per la salvaguardia del creato, lo stesso monito della Giornata mondiale della biodiversità, proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si celebra il 22 maggio per commemorare l’adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992. Una delle principali minacce per gli ecosistemi sono certamente gli incendi boschivi che insieme all’inquinamento atmosferico provocano gravi perdite di aree verdi e l’incremento del rischio idrogeologico nelle aree colpite perché di fatto rendono il terreno più fragile ed esposto ai disastri naturali.

Dopo i gravi roghi del 2023 che hanno colpito la nostra terra, è diventato chiaro che molti incendi hanno una causa dolosa. La criminalità ostacola la lotta ai cambiamenti climatici ed alla salvaguardia della biodiversità.
Dopo la crisi, continueremo con questo sistema economico di ingiustizia sociale e di disprezzo per la cura dell’ambiente, del creato e della casa comune?” Questa domanda, posta da Papa Francesco all’udienza generale del 26 agosto del 2020, è diretta al cuore di ognuno di noi.
Per rispondere a questa domanda è necessario un patto tra generazioni e sebbene il concetto di biodiversità possa sembrare di difficile comprensione per un bambino, in realtà anche nei più piccoli questi temi non sono marginali.
Che cosa occorrerebbe fare per porre fine alla perdita di biodiversità assegnando il «giusto» valore economico alla natura?
Perché le misure siano efficaci è essenziale una conoscenza trasversale. Potrebbe riferirsi alla conoscenza del ruolo della natura nel favorire l’attività economica, all’impatto di quest’ultima sulla biodiversità, sulla salute, sull’alimentazione, ai costi ed ai benefici delle opzioni in materia di politica e di diritto.

L’evento di giorno 27 maggio vuole essere un momento non solo di riflessione ma anche di propositività, strutturato in due fasi: una di natura divulgativa e di sensibilizzazione, rivolta in particolare agli alunnidell’istruzione primaria e secondaria, l’altra fase più operativa di natura tecnica con approfondimenti sul temadella Biodiversità e con la presentazione:
➢ Del Protocollo tra Regione Siciliana – CESI – Fondazione DUSMET – Ordini Professionali per la gestione razionale delle aree montane e forestali;
➢ Di un corso di formazione itinerante nelle diocesi Siciliane per la tutela della biodiversità;
➢ Cerimonia di messa a dimora della talea ”Figlia dell’albero di Falcone” simbolo di legalità e libertà.

Programma CONVEGNO BIODIVERSITA 2024 S MARTINO DELLE SCALE

 

16 Maggio 2024 ROMA – Emergenza alluvioni, frane e siccità: il ruolo dell’Ingegneria Naturalistica e delle NBS


Emergenza alluvioni, frane e siccità:
il ruolo dell’Ingegneria Naturalistica e delle NBS

16 Maggio 2024 Via Vitaliano Brancati 48 – Roma
c/o ISPRA Istituto Superiore Per la Protezione e la Ricerca Ambientale

A Roma, 16 maggio 2024, AIPIN con ISPRA su “Emergenza alluvioni, frane e siccità: il ruolo dell’Ingegneria Naturalistica e delle NBS

In un incontro con la stampa prima e poi attraverso un workshop su casi di studio, l’Associazione Italiana Per l’Ingegneria Naturalistica (AIPIN) e l’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) affronteranno il tema del dissesto idrogeologico e del cambiamento climatico quali concause conclamate delle frequenti emergenze, i gravi danni e le numerose vittime che si registrano ogni anno e delle azioni che possiamo mettere in campo per contrastarle.

Alluvioni e frane affliggono aree montane, campagne, città, fiumi e litorali e – altra faccia della medesima medaglia- gli eventi siccitosi che caratterizzano ormai l’intera penisola. Erosione, frane, alluvioni sarebbero fenomeni naturali, ma creano danni se si costruisce e vive in zone a rischio. Cosa fare?

Certo, spingere sulla transizione ecologica che larga parte del mondo sembra aver abbracciato (almeno quanto a obiettivi dichiarati), ma soprattutto tornando ad ispirarci alla Natura.

Le soluzioni basate sulla Natura, in inglese Nature Based Solutions – NBS, in quanto soluzioni volte al ripristino, recupero o protezione di processi naturali a tutela di ecosistemi e biodiversità, con vantaggi anche per il benessere umano, risultano vincenti. Strategie e programmi europei e nazionali, anche sostenuti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), vanno in questa direzione.

Qualora si debba ricorrere a interventi strutturali di mitigazione del rischio (c.d. interventi di “protezione”) le tecniche di Ingegneria Naturalistica devono essere privilegiate, in quanto esse utilizzano le piante come materiale da costruzione, in abbinamento con legno e materiali naturali biodegradabili, per realizzare interventi di rivestimento (antierosivi), stabilizzazione (rinforzo radicale) e di consolidamento (sostegno) di versanti e sponde, favorendo una successione para-naturale della vegetazione e rendendo più armonici i nostri paesaggi, con benefici estetici e ricreativi e minore impatto sul Capitale Naturale rispetto alle infrastrutture grigie.

Il 16 maggio si pone come una giornata di formazione e confronto, ove saranno presenti, assieme agli esperti di AIPIN e ISPRA, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo delle imprese, degli ordini professionali e della stampa.

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Registrazione dell’evento disponibile: https://www.youtube.com/live/zMvgYZ-MJcE?si=7C2c3IE4-2zMOLjr 

Raccolta Comunicati STAMPA AIPIN 16 maggio Roma

 

17 maggio 2024 Visita tecnica al Vivaio Flora Conservation – Pavia

Visita tecnica al Vivaio Flora Conservation

Via Francana, 501 27100 Pavia PV
17 maggio 2024 dalle 14.00 alle 17.00

Visita presso vivaio specializzato nella produzione di piante e materiali innovativi per il ripristino ecologico del territorio.

Guideranno la visita il Dr. Agr. Francesca Oggionni e il Dr. Nat. Andrea Ferrario.

Partecipazione gratuita con iscrizione obbligatoria:  https://forms.gle/qr3U892mjnkQ8iLE6

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Simposio Internazionale e Premio CITY ‘SCAPE 2024 2-3 luglio 2024 Milano

PAYSAGE con la rivista internazionale TOPSCAPE, in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Milano, rinnova l’impegno nell’ambito della Promozione e Sviluppo per l’Architettura del Paesaggio con l’ottava edizione del Simposio Internazionale:

CITY ‘SCAPE: CITY_BRAND&TOURISM LANDSCAPE
IL PAESAGGIO COME STRATEGIA.
Il Paesaggio come Energia per il cambiamento climatico, la resilienza urbana e sociale
Simposio e Premio
Salone d’Onore – Triennale di Milano
2-3 luglio 2024

Nato con l’obiettivo di promuovere l’Architettura del Paesaggio nei vari ambiti della progettazione, il Simposio e Premio CITY’SCAPE CITY_BRAND&TOURISM LANDSCAPE. Il paesaggio come strategia. La qualità del paesaggio nel cambiamento climatico per la resilienza urbana e sociale, mira a riflettere sul futuro del progetto del paesaggio alla ricerca di best practices capaci di promuovere, nell’ambito dell’Architettura del Paesaggio, efficaci strategie progettuali in grado di attribuire nuovi valori etici, economici e sociali ai territori.

Al via, infatti, dal 27 marzo il bando per la partecipazione a “City’Scape Award“, giunto all’ottava edizione, che intende attrarre l’eccellenza della progettazione internazionale nell’ambito dell’Architettura del Paesaggio e premiare i migliori progetti. Il riconoscimento mira a promuovere e a ricercare nuovi possibili equilibri in uno spazio che è stato concepito per permettere il dialogo tra architettura e paesaggio, aspirando alla promozione di sinergie tra costruito e natura per nuove dinamiche territoriali.

La premiazione si terrà nell’ambito del Simposio internazionale, che si svolgerà nelle giornate dell’11 e 12 luglio nel Salone d’Onore della Triennale di Milano.

A “City’Scape Award” possono candidarsi, fino al 31 maggio 2024, Architetti, Ingegneri, Progettisti e Professionisti, Università, Comuni, Pubbliche Amministrazioni, Enti Pubblici, Associazioni e Fondazioni, che saranno premiati per l’originalità, l’innovazione e la qualità dei progetti presentati.

Comunicato Stampa
Bando

Per info:
[email protected]
02/45474777
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